In Toscana la durata media di un matrimonio è di 14 anni. Nel 2009 ogni 1000 unioni il numero delle separazioni era attestato su 329, più che raddoppiato rispetto alle 169 del 1995. Secondo i dati diffusi dall’Istat, inoltre, le separazioni sono state 5461 (5889 nel 2008). Per capire meglio il fenomeno in costante e rapida crescita, lo scorso anno era stato attivato un progetto di sostegno alle famiglie separate o divorziate attraverso attività di mediazione, psicoterapia e counseling, per aiutarle a gestire il rapporto con i figli e ricostruire un futuro. Stamani sono stati presentati i risultati dei primi 12 mesi del progetto curato dall’associazione di promozione sociale Co.Me.Te e finanziato dalla Regione Toscana.
I numeri del progetto di mediazione Tra i servizi offerti vi era la mediazione familiare, consulenza e sostegno per il superamento dei problemi legati a separazione e divorzio, aiuto alle famiglie ricostituite, sedute di psicoterapia individuali e di coppia. Nel 2011 sono così stati realizzati incontri individuali e di coppia che hanno coinvolto 103 adulti (46 coppie e 11 genitori singoli separati) con 85 figli. 556 le sedute totali, in media 10 per ogni caso, 6 le sedute di gruppo. Il servizio ha operato in stretta collaborazione con i servizi sociali del Comune di Firenze dal quale sono stati inviati 14 genitori e 9 figli. Tra le persone che hanno fatto ricorso al servizio vanno segnalate 3 coppie immigrate o miste, 2 genitori singles di famiglie immigrate e 7 figli di famiglie immigrate e miste, 11 coppie ricomposte e 3 singles di famiglie ricomposte, 20 figli di famiglie ricomposte, 1 genitore e 1 figlio di famiglia ricomposta omosex. Per quanto riguarda l’età degli adulti, in 54 casi è compresa tra i 40 e i 50 anni, altri 47 tra i 30 e i 40 anni. Per i figli, oltre la metà hanno tra 0 e 11 anni, in 31 casi tra 11 e 18, in 6 tra 18 e 27.
Governare la separazione è indispensabile «La disgregazione del nucleo familiare – ha detto l’assessore al welfare Salvatore Allocca – è un fenomeno che deriva da una crisi più complessiva del nostro sistema sociale. Governare la separazione, il distacco dai figli, dagli affetti, è diventato indispensabile per evitare che da questo evento si possa precipitare in situazioni drammatiche. Per ora si è trattato di una sperimentazione ma vorremmo che il progetto possa avere un futuro, anche con l’inserimento all’interno del Piano Sanitario Sociale».
Prevenire il disagio con incontrie informazioni Durante la sperimentazione è stato constatato che l’intervento è necessario non soltanto quando la situazione di disagio si è già creata, ma soprattutto in fase preventiva, per limitare i danni, affettivi e relazionali, alle persone coinvolte ma anche sociali ed economici alla comunità. A questo scopo occorre: informare e sensibilizzare le coppie fin dall’avvio del procedimento di separazione, coinvolgendo il Tribunale attraverso l’attivazione di gruppi informativi sulle tematiche giuridiche e psicologico-relazionali dell’affidamento condiviso, di gruppi di approfondimento sulla gestione della genitorialità e sui problemi dei figli da parte dei genitori separati/divorziati, compresa la situazione delle famiglie allargate ricostituite; formare gli assistenti sociali dei Comuni su questi temi, in modo possano utilizzare le conoscenze nel lavoro di tutti i giorni; potenziare l’informazione pubblica rivolta alle coppie sulla importanza di avere sostegno, sulla prevenzione del disagio relazionale, sui servizi pubblici e privati esistenti; far emergere la complessità e la varietà del tema dando visibilità e riconoscimento alle nuove famiglie ricostituite e a tutti i soggetti coinvolti, come ad esempio i nonni, che sempre più spesso sono chiamati a sostituire i servizi mancanti e sempre più spesso si trovano ad avere un ruolo di primo piano, dal lato affettivo ed educativo.