«Sono pronto nella prossima settimana a presentare un manifesto, che conterrà degli elementi per una rifondazione politica e culturale del Partito democratico, del suo programma, dei suoi obiettivi». A dirlo Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, a margine della firma di un’intesa sulle fiere. «Bisogna ridare al Pd – ha spiegato – un profilo politico e culturale diverso da quello che ha avuto non da Renzi, ma da prima, anche dal Lingotto. Lì abbiamo avuto un punto di elaborazione politica alto di un certo pensiero e un certo programma della sinistra. Mi pare che sia giunto al capolinea quel tipo di impostazione». Rossi quindi aggiunge, «forse anche con un eccesso di ambizione», di voler «riassumere l’ideale del socialismo come un’idea orientativa e di prendere come punto di riferimento quei ceti sociali che noi consideriamo fondamentali per la sinistra e conseguentemente avere un programma di cambiamento, di trasformazione della società molto più robusto rispetto a quello che abbiamo avuto finora».
«Assemblea del 18 a Roma non è una Leopolda» In merito, poi, all’assemblea fondativa della sua associazione “democraticisocialisti”, fissata per il prossimo 18 febbraio a Roma Rossi ha spiegato che «non è una Leopolda, presenterò lì il mio programma». «La Leopolda è stata un fatto innovativo – ha detto – ma nel mondo ci possiamo inventare anche altre cose e riunire le persone che sono interessate a questo progetto, sentire cosa hanno da dire, presentare il progetto, e poi continuiamo a costruire questa rete». La raccolta firme per il congresso del Pd, lanciata dall’associazione nei giorni scorsi e accreditata di oltre 3mila firme, «ha avuto una risposta positiva – ha aggiunto il governatore toscano – e continuerò. Le cose non si improvvisano, ci vuole impegno».
«”Soldati”di Renzi? Non è il punto, serve congresso» Parlando poi della visione di Michele Emiliano, secondo il quale Renzi non si dimetterebbe da segretario per tutelare i suoi ‘soldati’ da mettere in lista alle prossime elezioni, il governatore della Toscana ha detto: «La risposta sarebbe facile, verrebbe da dire che qualcun altro vuole entrare in campagna congressuale perchè ha altri da tutelare. Non mi pare questo il punto». Rossi dice di collocarsi «tra coloro che ritengono che la strada del congresso sia la strada più giusta. D’altra parte mi sono anche preparato, ho scritto un volumetto, vorrei che anche altri che si candidano ci facessero sapere non solo le loro battute, ma anche le loro idee»