«Questa riforma, che vuole riorganizzare la pubblica amministrazione, semplificando il sistema e valorizzando il capitale umano di tutte le istituzioni, deve essere coerente e coordinata alla riforma delle Aree Vaste, e, anzi, può rappresentare il consolidamento del processo avviato con la Legge Delrio». Lo ha detto il presidente e sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, intervenendo per l’Ufficio di Presidenza dell’Upi all’audizione alla Camera sul ddl sulla “Riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”.
Le funzioni associate «Bisogna dare massima coerenza tra il ridisegno dell’amministrazione statale e periferica e quello in atto della riforma dei nuovi Enti di area vasta», ha avvisato Filippeschi. «Proprio sui temi della semplificazione, i nuovi enti di area vasta possono essere messi alla prova per il loro ruolo di Case dei Comuni – ha aggiunto l’esponente Upi – promuovendo la gestione di servizi e funzioni associati, valorizzando il potenziale delle Centrali Uniche di committenza con risparmi e garanzia di servizi su tutto il territorio, sostenendo i processi di unioni e fusioni dei Comuni. I nuovi enti di area vasta guidati dai Sindaci si stanno mettendo in gioco su questi temi, valorizzando nei loro statuti questo, anche in assenza di legislazione regionale che promuova queste opportunità».
Bilanci al collasso Il Parlamento, ha osservato ancora Filippeschi, «può intervenire attraverso questo disegno di legge per sostenere, rilanciare e consolidare questo percorso, anche individuando le dimensioni territoriali ottimali dell’intero sistema della pubblica amministrazione centrale, periferica e delle Autonomie territoriali, per costruire un quadro coerente e di massima efficienza. Sollecito però il Parlamento – ha concluso rivolgendosi ai deputati – a porre grande attenzione a quanto emerso anche nel referto della Corte dei Conti sullo stato dei bilanci provinciali, che appare in una situazione evidente di collasso finanziario».