FIRENZE – E’ una rivoluzione inarrestabile, con tante diramazioni, che spaziano tra internet, videogiochi e social network. Progresso che porta con sé anche problemi, come evidenziano sette psicologi toscani su dieci in merito ai giovani.
Il 71% dichiara di avere adolescenti in trattamento che hanno comportamenti problematici legati all’uso di internet e il 63% di avere adolescenti in trattamento che hanno comportamenti problematici legati all’uso di videogiochi. È quanto emerge dall’ultimo report sulla salute psicologica dei toscani e delle toscane, condotto tramite questionario online rivolto agli iscritti all’Ordine degli Psicologi della Toscana, in collaborazione con il Laboratorio di Psicometria (Dipartimento Neurofarba) dell’Università degli Studi di Firenze.
Al report hanno partecipato 644 professionisti appartenenti a tutte le province toscane, ai quali è stato chiesto se riscontrassero cambiamenti nelle richieste di supporto e quali fossero le principali questioni che affliggono i toscani, dalla fascia dei bambini fino agli anziani. Il 34% del campione si occupa di bambini.
Tra questi psicologi, il 51% ha constatato un aumento delle richieste di supporto. In questo caso i disagi prevalentemente percepiti in crescita tornano ad essere ansia (l’83%), problemi relazionali (l’80%) e dipendenze digitali (il 68%). Il 34% del campione si occupa di bambini. Tra questi psicologi, il 51% ha constatato un aumento delle richieste di supporto. In questo caso i disagi prevalentemente percepiti in crescita tornano ad essere ansia (l’83%), problemi relazionali (l’80%) e dipendenze digitali (il 68%).
Tra i professionisti che seguono adulti (il 79% del campione), il 54% dichiara di non aver registrato differenze nel numero di richieste rispetto all’anno precedente. Ansia (il 72%), sintomi depressivi (il 62%) e problemi relazionali (il 61%) rappresentano le principali forme di disagio.
“Questi dati – commenta la presidente dell’Ordine, Maria Antonietta Gulino – confermano una situazione già nata prima del Covid e accentuata dalla pandemia, la cui coda si fa ancora sentire. Il report evidenzia come i più giovani siano i soggetti maggiormente colpiti. Travolti spesso da quel che accade intorno a loro, non avendo ancora una cassetta degli attrezzi sufficiente per affrontare contesti di vita a volte allarmanti, spesso arrivano all’adolescenza con criticità relazionali, familiari e scolastiche che possono compromettere la loro crescita. Questo può tradursi in frustrazione, blocchi emotivi e/o rabbie diffuse”.