Sei operatori sociosanitari del convitto ecclesiastico di Firenze e un infermiere sono stati arrestati, in esecuzione di misura di custodia cautelare agli arresti domiciliari, con l’accusa di maltrattamenti nei confronti di un anziano ospite della struttura. L’indagine, coordinata dal Pm Sandro Cutrignelli e condotta dai Carabinieri della compagnia di Firenze e dal Nas, sono partite da una denuncia presentata dalla direzione del convitto e dalla società incaricata dell’assistenza infermieristica. Al momento non sarebbero emersi episodi di maltrattamenti verso altri ospiti.
Provocazioni e offese Durante le indagini sono state utilizzate anche microcamere nascoste. Secondo quanto spiegato, grazie alle microcamere, installate dai Carabinieri nella sede di via San Leonardo del convitto, è stato possibile documentare umiliazioni, offese e violenze che il sacerdote avrebbe subito da parte degli indagati. Gli arrestati, è stato ancora spiegato, avrebbero approfittato del crescente stato di soggezione dell’ospite, dovuto a una grave patologia totalmente invalidante. In particolare, spiegano i Carabinieri, lo avrebbero disprezzato e deriso, usando anche turpiloquio e espliciti riferimenti ad atti sessuali, oltre a provocarlo con gesti scurrili e a offendere il suo ruolo di religioso. In alcuni casi sarebbero arrivati a picchiarlo. Dal complesso delle indagini non sono emersi episodi di maltrattamenti verso altri ospiti, né alcuna condotta irregolare nelle aree comuni del convitto, struttura parasanitaria gestita dall’Associazione di previdenza fra i sacerdoti della Toscana. La denuncia presentata dalla direzione del convitto e dalla società Auxilium, incaricata dell’assistenza infermieristica, è scattata a seguito della segnalazione di un dipendente. Le misure cautelari agli arresti domiciliari, disposte dal Gip Dolores Limongi per il reato di maltrattamenti in famiglia in concorso, sono state eseguite questa mattina. Effettuate anche perquisizioni a carico di altri cinque soggetti.