«Non abbiamo ancora avuto modo di conoscere il testo approvato dal Consiglio dei Ministri sulla nuova legge elettorale delle Province. Certo però che, a leggere lo scarno comunicato stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ci pare si sia di fronte all’ennesimo pasticcio, inventato nel tentativo, non riuscito, di porre rimedio alle norme assurde previste dal Decreto “Salva Italia” sulle Province». Un giudizio così duro è del Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, commentando le prime notizie sullo schema di Disegno di Legge approvato dal Governo sulle nuove disposizioni elettorali per le Province (in allegato).
 
«Quello che è evidente – aggiunge Castiglione – è che ormai lo stesso Governo ha compreso che il percorso scelto con l'articolo 23 del “Salva Italia” sulle Province è inattuabile e va cambiato perché non porta risparmi, non risolve il problema della necessità di una vera riforma delle istituzioni territoriali e soprattutto interviene con norme anticostituzionali sugli assetti istituzionali del Paese».
 
«L’Upi – ribadisce il Presidente – continua a sostenere che sia grave il volere sostituire la democrazia di una istituzione eletta dal popolo con l'ennesimo organismo di nominati della politica. Anche perché il percorso dell’elezione di secondo livello mette a rischio la stessa governabilità dei territori, che era stata invece fino ad oggi garantita proprio dall’elezione diretta del Presidente della Giunta. Con questo sistema, a maggioranza variabile,  sarà impossibile programmare gli investimenti,  definire i piani territoriali di gestione corretta del territorio, intervenire con politiche in grado di offrire risposte di lunga durata alle esigenze delle comunità. Confidiamo che il Consiglio dei Ministri accolga  effettivamente le nostre richieste e torni a discutere di riforme istituzionali con la serietà e l’attenzione che questi temi meritano, per garantire alle amministrazioni quella autonomia e legittimazione che la Costituzione considera caposaldo dell’assetto istituzionale del Paese».