Si dissipano le nuvole sul futuro delle Province. Tra oggi e mercoledì  il decreto sul riassetto delle province approda in Consigli dei Ministri, «o al più tardi nel primo subito dopo». E’ quanto dichiarato dal ministro della Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi, a margine di un seminario dell'Ocse. Il ministro conferma che si sta lavorando sul taglio di «36 su 86» province e spiega che le proposte delle Regioni non sono arrivate tutte entro la scadenza del 24 ottobre. Sui tempi «allo stato la data certa è l'1 gennaio 2014 per le città metropolitane». Il Cdm è convocato per oggi, alle 16 a Palazzo Chigi.
 
Le preoccupazioni dell’Anci «Il decreto è una riforma importante ma speriamo di non rimanerci in mezzo». Lo ha affermato il presidente dell'Anci, Graziano Del Rio, intervenendo al seminario dell'Ocse apprezzndo l'operato del governo anche in tema di semplificazioni. E' stato poi il ministro Patroni Griffi, in conclusione dei lavori, a replicare dicendo «non voglio neanche prendere in considerazione l'ipotesi di Del Rio sul riordino delle Province e cioè di rimanere in mezzo, speriamo di no».
 
Prato e Pistoia chiedono la deroga La presidente della Provincia di Pistoia, Federica Fratoni, ha scritto al ministro Patroni Griffi, in prossimità dell'emanazione del decreto legge con il quale verranno definiti i nuovi confini delle Province italiane e delle città metropolitane, per chiedere una deroga per i territori di Prato e Pistoia, «i quali – scrive Fratoni – assolvono al criterio demografico da voi definito, ma non hanno l'estensione territoriale necessaria per ambire al riconoscimento di provincia autonoma. Tale richiesta prescinde da velleità campanilistiche» spiega, aggiungendo che «tali territori, insieme formano un'area metropolitana omogenea». La presidente della Provincia di Pistoia aggiunge che da «un'improvvida unificazione» di Pistoia oltre che con Prato, con Lucca e Massa Carrara «ne risulterebbe un ente straordinariamente vasto, inedito e poco omogeneo sul piano economico e sociale. Un'ipotesi – conclude Fratoni – che viene avvertita con grande preoccupazione, dagli amministratori, dalle forze sociali e dalla comunità intera».
 
La situazione in Toscana La Toscana è una delle regioni che non ha presentato al governo una proposta univoca sul riassetto delle Province. Due le ipotesi (leggi) entrambe contenenti una richiesta di deroga proprio come aveva fatto qualche settimana fa il Cal. Allora non fu trovato l’accordo su quanto proposto da Upi e dal Cal stesso sull’accorpamento di Arezzo a Siena e Grosseto, mentre entrambi concordavano sulla provincia di Prato-Pistoia. La Provincia di Siena ha, inoltrato, nei giorni corsi il ricorso al Tar per non perdere il capoluogo (leggi)