C’era anche l’Imam di Pisa, Mohamed Khalil, alla cerimonia di inaugurazione della restaurata Sinagoga di Pisa, rimasta chiusa per 8 anni dopo i danni provocati al tetto da una notte di tempesta. Il Rabbino di Pisa, Luciano Caro, lo ha salutato definendolo «un nostro confratello». Proprio quest’ultimo parlando della nuova Sinagoga ha aggiunto: «Mi auguro che sia un luogo di aggregazione ma anche di spiritualità, che porti a conoscenza quante potenziali spazi dedicati alla religione, possano diventare punto di incontro. La presenza dell’Imam arricchisce questa inaugurazione e fa si che il dialogo interreligioso rimanga la base di speranza per la crescita di tutta la comunità di Pisa e dintorni».
«Luogo di culto che protegge i nostri valori» «Il restauro di una sinagoga – ha spiegato il presidente dell’Ucei, Renzo Gattegna – è importante perché è un luogo di culto e di cultura che protegge e difende i nostri valori soprattutto in tempi difficili come questi dove sempre più spesso assistiamo a episodi razzisti in Italia e nel resto del mondo». Tra i presenti anche il sindaco Marco Filippeschi che ha ricordato «l’importanza della comunità ebraica pisana molto attiva nella vita sociale cittadina» e che recentemente il Comune ha istituito una giornata della memoria in occasione della ricorrenza del «5 settembre 1938 quando a San Rossore il re Vittorio Emanuele III firmò le leggi razziali: lo abbiamo fatto perché non vogliamo dimenticare quella che è stata una data tragica per l’Italia e il mondo visto che quell’atto ha sancito l’inizio della Shoah». L’intero restauro del complesso sinagogale pisano (decorazioni del tempio, risanamento del matroneo, delle stanze ai piani superiori, della corte e dello scalone monumentale) è costato 1,3 milioni di euro, il 40% finanziati dallo Stato attraverso Arcus, il braccio operativo del Ministero dei beni culturali, e il resto da Fondazione Pisa e Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato.