orgoglio Volterra
(Foto Simone Stanislai)

I piccoli Comuni non ci stanno a farsi chiudere da una legge. Storie di comunità che hanno centinaia di anni cancellate in nome di un presunto risparmio per le casse statali. E dunque, solidarizzano e scendono in campo in difesa dei propri territori. Da qualche giorno il nostro giornale, insieme al Comune di Volterra, all’associazione dei piccoli comuni e all’Uncem, ha annunciato l’iniziativa “Orgoglio Comune” invitando alla mobilitazione. E le adesioni alla iniziativa di sabato 12 marzo, in piazza dei Priori, cominciano ad arrivare, anche l’associazione dei Comuni virtuosi. Un segnale che indica grande vitalità.

A Ballarò Castiglione d’Orcia e il sindaco podista Domani ad accendere i riflettori sulle difficoltà dei piccoli enti alle prese con le difficoltà di bilancio e soprattutto con i tagli dei trasferimenti statali ormai quasi azzerati sarà anche Ballarò, che ha annunciato un collegamento da Castiglione d’Orcia, piccolo comune nel senese di poco più di duemila abitanti ma che affonda la sua storia nei secoli. Qui nel 1207 fu sottoscritta la Charta libertatis, uno dei primi documenti medievali che cita quali fondanti della comunità i valori di equità, giustizia e libertà. Il suo battagliero sindaco Claudio Galletti, proverà a spiegare al conduttore Massimo Giannini le difficoltà della “fiscalità sociale” insieme ad alcuni colleghi, in particolare al sindaco podista Marco Mastacchi, primo cittadino di Monzuno (Bo), che partito dal suo paese sta realizzando una marcia di protesta che si concluderà il prossimo 15 marzo a Roma.

franca biglio
Il sindaco di Marsaglia, Franca Biglio

Bandiere bianche non in segno di resa Anche in Piemonte sale l’attesa per l’appuntamento del 12 a Volterra. Il sindaco di Marsaglia, Franca Biglio, presidente nazionale dell’Anpci ha annunciato l’adesione e la presenza all’iniziativa, proposto la bandiera bianca sul Municipio («Non come segno di resa, ma come spazio libero») e bandiere bianche, o quant’altro purché bianco, sui luoghi pubblici e privati, invitando i cittadini a tappezzare il paese con un manifesto che illustri le ragioni della mobilitazione, oltre a assemblee pubbliche, Consigli comunali per informare i cittadini. «L a cosa interessante – dice il sindaco a La Stampa – è che da un lato il Governo concede una proroga di un anno in quanto l’associazionismo, così come concepito dalla Delrio, non ha dato buoni risultati, mentre l’Anci stessa “pare” venire in un certo qual modo verso le nostre posizioni parlando di “maggiore autonomia” ai comuni, dall’altro 20 deputati [del Pd] sottoscrivono una proposta di legge che impone tout-court le fusioni obbligatorie. Non possiamo rimanere inermi e continuare a subire».

il sindaco di Biccari, Gianfilippo Mignogna
il sindaco di Biccari, Gianfilippo Mignogna

Il no della Sardegna, Molise e Puglia Dalla Sardegna arriva l’adesione del comune di Tonara che approva un documento contrario alle fusioni obbligatorie. (leggi). «Vogliono cancellare le nostre identità, l’unica ricchezza che abbiamo, per favorire manovre speculative e finanziarie ma non glielo consentiremo», afferma il sindaco Flavia Loche. Adesioni anche dal Molise (leggi). Mentre dal foggiano è il sindaco di Biccari, Gianfilippo Mignogna, a tuonare la sua adesione all’iniziativa. «Non ci chiuderete mai. Saremo uniti per dire basta al tentativo di accorpare i piccoli centri, basandosi solo sui numeri, senza pensare alle persone», scrive e annuncia un pullman per sabato 12 a Volterra.

«Via dall’Anci se passa la riforma» «Secondo il sindaco di Sirolo (An) Moreno Misiti, «se dovesse passare, questo disegno porterebbe al disastro dei Comuni marchigiani. Tanto vale lasciare le cose come stanno». Per questo fa una proposta forte. «Pronti ad uscire dall’Anci se passa la riforma che prevede l’accorpamento dei piccoli Comuni», invitando poi i colleghi primi cittadini marchigiani «a salvaguardare gli interessi della propria comunità, a non adeguarsi alla disciplina di partito e a partecipare il 12 marzo alla mobilitazione nazionale dei piccoli comuni a Volterra» (leggi).