A maggioranza la commissione Affari istituzionali, presieduta da Giacomo Bugliani (Pd), ha licenziato le proposte di delibera che indicono i referendum consultivi sulle tre proposte di legge per la fusione di alcuni comuni del Casentino. Una l’ha presentata la Giunta regionale e punta alla fusione dei comuni di Chiusi della Verna, Chitignano e Castelfocognano. Le altre due sono d’iniziativa popolare e prevedono la fusione di Chiusi della Verna, Bibbiena e Ortignano Raggiolo, la prima; quella di Subbiano e Capolona, la seconda. Le tre proposte di delibera, che formulano anche i rispettivi quesiti referendari, hanno ottenuto il voto favorevole dei consiglieri del gruppo Pd e l’astensione di quelli del M5S, mentre Claudio Borghi(LN) non ha partecipato al voto.
Dibattito sulle fusioni in Regione La decisione è stata assunta al termine di un lungo dibattito, animato soprattutto dalle due proposte fra loro in conflitto. «Sono due proposte entrambe legittime – ha sottolineato Leonardo Marras, capogruppo Pd – Siamo fermamente convinti che le fusioni siano uno strumento per dare alla Toscana un nuovo assetto amministrativo. Il nostro parere favorevole è scontato». A suo parere deve essere valutato se le consultazioni debbano svolgersi simultaneamente o a breve distanza di tempo l’una dall’altra. Secondo Gabriele Bianchi (M5S) le fusioni devono essere accompagnate da opportuni processi partecipativi. «La seduta fatta a Bibbiena ha mostrato che il territorio non è ancora maturo – ha osservato – Non è il caso di mettere fretta». Anche per il collega di gruppo, Enrico Cantone, i cittadini «dovrebbero essere messi in condizione di scegliere con piena consapevolezza». «Non è serio consultare i cittadini su proposte in conflitto – ha commentato Marco Casucci (LN) – Il Casentino mostra che c’è un enorme bisogno di una nuova legge in materia. Non parteciperemo al voto».
Opposizioni contro Un «“invito a soprassedere», vista la situazione confusa, è stato lanciato anche dal collega di gruppo Claudio Borghi. «Non sono preoccupato solo dalla confusione che già c’è, ma dalla confusione che la celebrazione del referendum determinerà – ha rilevato Stefano Mugnai (FI) – Il Consiglio regionale si deve assumere la responsabilità di avanzare una proposta complessiva per il Casentino». Pieno sostegno alla posizione del proprio capogruppo è stato espresso dai consiglieri Pd Massimo Baldi, secondo il quale «prendere una decisione dopo tanti mesi è una questione di serietà», e da Valentina Vadi, che ha auspicato una riflessione «su quegli elementi della legge sulle fusioni, che possono trasformarla in strumento di lotta politica». «Dopo tanti mesi di discussione ed una seduta della commissione in Casentino, è giunto per la politica il momento di decidere – ha commentato il presidente della commissione Bugliani – Avere scelto di indire i referendum consultivi di tutte le popolazioni coinvolte, inoltre, è garanzia di voler condividere con i territori scelte così importanti per il futuro amministrativo di questa bella parte di Toscana». Le proposte di delibera passano adesso all’esame dell’aula.