Il crowdfunding si apre sempre di più al territorio regionale della Toscana: lo fa grazie a Fondazione ChiantiBanca, realtà che da sempre opera in un territorio dalle grandi potenzialità, che propone progetti da valorizzare, proposti da una comunità ingegnosa e competente. Per rendere ancora più efficace e concreto il suo impegno nella nostra regione, Fondazione ChiantiBanca ha scelto Eppela, la prima piattaforma di crowdfunding italiana (con sede a Lucca), iniziando un percorso condiviso volto allo sviluppo di idee e progetti di interesse territoriale. E’ nato così CrowdChianti.
Il crowdfunding di ChiantiBanca Il crowdfunding è una modalità di raccolta fondi tramite la Rete, nata con lo scopo di realizzare progetti creativi, sociali e culturali. Attraverso Eppela, ogni persona e/o associazione può presentare il proprio progetto (che abbia, appunto, una finalità pubblica, sociale, con ricadute virtuose sul territorio), chiedere alla rete il sostegno economico necessario e, al raggiungimento del 50% del budget prefissato, ottenere il cofinanziamento da parte della Fondazione ChiantiBanca del restante 50%, fino a un massimo di 10.000 euro.
Come funziona Quindi chi ha un’idea, un progetto “nel cassetto” che ha sempre pensato di sviluppare ma che non ha potuto realizzare a causa della mancanza di fondi, può trovare in Fondazione ChiantiBanca una realtà pronta a un sostegno concreto e meritocratico, in grando di erogare 10.000 euro a fondo perduto. Confrontandosi, grazie a CrowdChianti, con la Rete: in un percorso che inizia l’1 di agosto Fondazione ChiantiBanca dà il via ad alcune settimane di “scouting”, chiamando a raccolta progetti da ogni parte della Toscana. «Nel 2015 – dice Stefano Mecocci, presidente di Fondazione ChiantiBanca – fra erogazioni e sponsorizzazioni, ChiantiBanca e la sua Fondazione hanno erogato sul territorio 1.425.855 euro (+9,29% rispetto al 2014). Quest’anno, con la fusione per incorporazione delle Bcc di Pistoia e Prato, l’apertura su nuove aree della Toscana (Pisa, Livorno, Arezzo…), il territorio aumenterà. E aumenteranno sicuramente queste cifre. Riuscire, passo dopo passo, a destinare percentuali maggiori al crowdfunding è uno dei nostri obiettivi – conclude – La Rete ci dà una grande opportunità: con il crowdfunding possiamo “misurare” il gradimento reale ed effettivo di ogni proposta di intervento. E inoltre c’è l’effetto di moltiplicazione delle cifre che possiamo stanziare».