Una borsa di montagne russe per la Banca Monte dei Paschi nel terzo giorno di maxiaumento di capitale da 5 miliari. A pochi minuti dall’avvio di Piazza Affari, anche i diritti sull’aumento di capitale sono stati congelati in asta di volatilità, con un ribasso teorico del 10,89% a 17,7 euro. Sempre ferma l’azione Mps, con un calo teorico del 16% a 1,9 euro: in 3 minuti di contrattazioni il titolo azionario ha registrato scambi molto intensi, pari a tre milioni di pezzi. «Vediamo cosa accade alla fine del percorso, adesso il titolo sta scendendo». Così ha commentato l’accaduto Alessandro Profumo. «Ci sono tutta una serie di tematiche tecniche – ha aggiunto il numero uno di Rocca Salimebeni – che portano a questa grande pressione sul prezzo del titolo».
Sull’aumento di capitale Il presidente di Mps Profumo ha parlato da Firenze, rispondendo alle domande dei giornalisti che lo attendevano a margine dell’assemblea di Confindustria. «In tutti gli aumenti di capitale ci sono delle forti oscillazioni dei prezzi, dei diritti – ha proseguito Profumo -. Adesso da noi c’è un tema tecnico legato al volume dell’aumento di capitale rispetto alla capitalizzazione. Faremo poi tutte le valutazioni quando sarà concluso l’aumento, e questo accadrà a breve». Il presidente di Rocca Salimbeni ha sottolineato nuovamente come l’importanza dell’aumento di capitale in corso: «Qualche mese fa molti lo ritenevano impossibile. Noi abbiamo sempre detto che ce l’avremmo fatta e credo che questa sia una soddisfazione grandissima per tutti i nostri dipendenti. Lo Stato, quando ha accompagnato Mps, si è assunto un rischio. Certamente oggi ha un ritorno su quell’investimento molto consistente». E poi il messaggio di ottimismo ai clienti della banca: «Abbiamo un impegno, quello di renderli sempre più soddisfatti in quanto clienti e sappiamo di avere ampi spazi di miglioramento. Guardate a Monte dei Paschi, è la banca in cui farsi servire».
Sul sistema bancario e sulle imprese italiane Profumo ha proseguito parlando del sistema bancario e di come le banche devono avere «la capacità di accompagnare i buoni imprenditori sapendo anche discriminare tra chi fa bene il proprio mestiere e chi invece poi potrebbe diventare un problema. Bisogna costruire una partnership, costruire soluzioni di lungo periodo ed avere la vista lunga». Sulla necessità per gli istituti di credito di saper scegliere, Profumo ha ricordato che le banche ogni 100 euro di depositi «dalle famiglie, agli imprenditori ne arrivano 120. Forse in qualche caso sono troppi. L’Italia si sta muovendo in modo positivo ma sappiamo che siamo in un contesto comunque difficile. Credo che – ha sottolineato – dobbiamo cercare di continuare a lavorare per consolidare la ripresa».
Profumo indagato «Non ho nessuna valutazione da fare». Così, infine, il presidente di Mps ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano un commento sull’inchiesta della procura di Trani in cui anche lui risulta iscritto nel registro degli indagati nella veste passata di Ad di Unicredit. Profumo, poi, non ha voluto aggiungere altro.