«Siena è una bella città medievale. E le città medievali italiane sono affascinanti». Così Alessandro Profumo, a margine della presentazione del rapporto "Italiadecide" a Roma, ha commentato le indiscrezioni che lo vogliono futuro presidente della banca Monte dei Paschi. «L’Mps è una banca toscana», si è limitato ad aggiungere l'ex ad di Unicredit. Alessandro Profumo è quindi sembrato strizzare l’occhio alla Città del Palio, confermando le indiscrezioni che lo vogliono in prossimità di sostituire il dimissionario Giuseppe Mussari al vertice dell’istituto di credito senese (leggi).

Profumo al Monte Sembra ormai questione di ore. Il futuro della Fondazione Mps si sta decidendo in questi giorni e fonti vicini a Palazzo Sansedoni danno come imminente una brusca accelerata verso la nomina di Profumo a nuovo presidente della Banca. Secondo l’Agenzia Radiocor, l’annuncio potrebbe già arrivare il 16 marzo prossimo, data della riunione della Deputazione amministratrice della Fondazione Mps.

Cessione del 15% delle azioni Dovremmo essere alla ‘volata finale’ anche per quanto riguarda la cessione del pacchetto del 15% di azioni del Monte dei Paschi di proprietà della Fondazione (leggi)  per ridurre il debito accumulato da quest’ultima nei confronti degli banche creditrici. La Fondazione si sta però muovendo anche in altre direzioni, a cominciare dal rafforzamento patrimoniale, attraverso la svalutazione degli asset immateriali. Stando a quanto scritto da Il Sole 24 Ore, «con i conti in rosso, Siena potrà risparmiare 160 milioni d’interessi sui "Tremonti bond" emessi nel 2009 e sottoscritti dal Ministero del Tesoro per quasi 2 miliardi di euro». Un passaggio consentito dalla particolarità dei titoli che non vengono remunerati in caso di perdita della società emittente. La conseguenza è che non verrà distribuito nessun dividendo, il che fornirebbe a Fabrizio Viola (dallo scorso 13 gennaio direttore generale di Mps, leggi), l’opportunità di fare ulteriore pulizia nel bilancio del Monte dei Paschi. Il nuovo dg e prossimo amministratore delegato sta traghettando l’istituto senese verso acque più tranquille e sta lavorando al nuovo piano industriale del Gruppo.

Accordo sempre più vicino Con l’avvento di Profumo per Siena potrebbe arrivare anche la fine di una delle fasi più agitate per il suo asse di potere Banca-Fondazione. Un’ipotesi che prende sempre più corpo come viene sottolineato nelle pagine de La Repubblica, grazie all’ok di Franco Ceccuzzi, sindaco di Siena, Simone Bezzini, presidente della Provincia (entrambi Pd), e Giuseppe Mussari che ha suggerito proprio l’ex ad di Unicredit come suo successore. Nei giorni scorsi, lo scoglio più grande da superare sembrava essere Gabriello Mancini, presidente della Fondazione Mps ed esponente dell’ala cattolica del Pd. Ma se arrivasse la nomina a vicepresidente di Alfredo Monaci, attuale  presidente di Biverbanca e consigliere di amministrazione di Mps, le cose potrebbero cambiare. In settimana prossima le cose dovrebbero diventare più chiare a tutti.