«Una situazione allucinante, di illegalità palese». Definisce così Alberto Ferrini, sindaco di Castelnuovo Val di Cecina la situazione che sta vivendo il suo Comune dove mercoledì sono stati trasferiti tre richiedenti asilo da accogliere. Non ci sarebbe nulla di strano visto che molti Comuni italiani ospitano i disperati del mare, se non fosse che già un anno fa il sindaco Ferrini aveva comunicato alla Prefettura l’indisponibilità ad ospitare i richiedenti asilo. «Il Prefetto ha il potere di imporci eventuali accoglienze – aggiunge il primo cittadino – ma in questo caso, non mi è stato comunicato niente di scritto; le tre persone giunte nell’atrio del Comune erano accompagnati solo da un foglietto scritto a matita. Io non so nulla di loro, dovrebbero aver fatto tutti gli accertamenti medici come da prassi e dovrebbero essere profughi. Ma io non ho alcuna certezza». E, parola del sindaco, «fino alle ore 14 di oggi io non ho ricevuto comunicazioni in merito dalla Prefettura». I tre ospiti del Comune sono attualmente accolti in un miniappartamento riservato alle emergenze abitative. «Si tratta dell’unico spazio che il Comune ha – aggiunge il primo cittadino – perciò spero che non succeda alcuna emergenza perché non sapremmo dove ospitare le persone».
Una lettera senza risposta Il sindaco, ieri, ha tempestivamente scritto al Prefetto di Pisa Attilio Visconti: «Ho personalmente constatato che due addetti di un’associazione umanitaria, provenienti dall’area pisana – si legge nel documento -, hanno accompagnato, o forse sarebbe meglio dire scaricato, come fossero pacchi postali, tre persone di probabile nazionalità etiope nell’atrio del Municipio di Castelnuovo, dicendo di eseguire ordini della Prefettura. In realtà, come opportunamente e puntualmente verificato, non è pervenuta né al Comune, né alla locale stazione dei carabinieri nessuna comunicazione ufficiale o ufficiosa e a maggior ragione un atto formale di una qualsivoglia autorità, relativamente a questa collocazione di profughi nel Comune di Castelnuovo, decisa senza l’assenso dell’Amministrazione comunale. Premesso che questa Amministrazione comunale non ha sottoscritto nessun accordo con codesta Prefettura per l’accoglienza di profughi, sapendo che la S.V. si trova nella condizione di obbligarmi, a prescindere dai miei voleri, penso che Ella avrebbe dovuto produrre almeno uno straccio di atto scritto, se non addirittura un’ordinanza prefettizia, assumendosi le responsabilità del caso e chiarendo le modalità operative che intendeva imporci». Attraverso la lettera il sindaco Ferrini chiede «con urgenza e tempestività» che la Prefettura produca «Ordinanza di eventuale assegnazione al Comune di numero tre profughi ( ??? ); Identificazione certa delle generalità dei medesimi. Descrizione del loro status giuridico che attesti la motivazione della loro presenza in Italia e in particolare se si tratti di profughi; Descrizione puntuale degli accertamenti sanitari effettuati. Individuazione delle procedure che codesta Prefettura intende mettere in atto per sostenere economicamente l’iniziativa unilateralmente intrapresa. In carenza di tali atti ritengo la situazione attuale completamente priva di legittimità, poiché non risulta nemmeno formalmente chi si occupi di queste persone e a quale titolo».
I motivi del “no” all’accoglienza Nell’attesa di una risposta («ma a questo punto io voglio solo carte scritte e inviate via Pec» specifica il sindaco Ferrini) il primo cittadino ci tiene a precisare che il suo rifiuto all’accoglienza di profughi non è una mera opposizione alle decisioni del Governo centrale. «Noi ci siamo dichiarati indisponibili perché il nostro, insieme a Santa Croce sull’Arno, è il Comune che ha la più alta percentuale di immigrazione in provincia di Pisa, circa il 18% – spiega – Non ho ritenuto giusto le dichiarazioni secondo cui tutti i Comuni dovevano farsi carico dell’accoglienza dei profughi perché ci sono comunità che hanno un tasso di immigrazione del 3-4%». Probabilmente la Prefettura non ha ritenuto questo un motivo valido per escludere Castelnuovo dal programma di accoglienza. Nei prossimi giorni, comunque, il primo cittadino non esclude di sollecitare anche la Regione: «Resto comunque allibito di come il Governo manifesti ancora una volta superficialità, disprezzo delle istituzioni locali e scarso senso dello Stato» conclude Ferrini.