PISTOIA – La Toscana del nord procede a strappi. Nel primo trimestre 2022 la produzione è salita del 6,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma se si confronto con l’ultimo del 2021 c’è una decrescita del 1,1%.

“Un risultato non esaltante, ma non tale da destare particolari allarmi – osserva il presidente di Confindustria Toscana Nord, Daniele Matteini -. La nostra area vive le proprie dinamiche in termini del tutto coerenti con quanto sta avvenendo in Italia, con risultati finali parzialmente diversi in conseguenza della maggiore concentrazione sul nostro territorio di taluni settori rispetto ad altri”.

I risultati complessivi dell’area Lucca-Pistoia-Prato presentano come di consueto differenze su base provinciale a loro volta dovute alle prestazioni diverse dei settori caratterizzanti ciascuna area. La produzione manifatturiera lucchese ha segnato nel 1° trimestre 2022 +3,4% rispetto allo stesso periodo del 2021 e una minima flessione (-0,8%) rispetto al 4° trimestre 2021; Pistoia presenta una situazione sensibilmente diversa, con +4,1% per il tendenziale e -4,6% per il congiunturale; Prato, la provincia che con la sua elevata concentrazione del settore moda ha sofferto di più nella pandemia, presenta rispettivamente +11,6% e +0,5%.

“Gli effetti diretti sulle nostre aziende, percepibili già nel primo trimestre e ancora attualmente – continua Matteini -, riguardano soprattutto i prezzi elevati di gas metano, energia elettrica e materie prime e la disponibilità di alcune di esse; compromessa anche la situazione dei trasporti, sia per i prezzi che per la funzionalità di alcuni dei principali poli logistici mondiali, soprattutto in Cina”.