LUCCA – Scende l’export manifatturiero nelle aree di Lucca, Pistoia e Prato: il valore è calato del 3,4% nel terzo trimestre. Nel dettaglio è sceso a Lucca (-2,9%) e Prato (-5,8%), mentre è cresciuto, seppur di poco, in quella di Pistoia (+0,3%).

Cause della contrazione, spiega una nota di Confindustria Nord, sono stati il rallentamento economico più intenso nella seconda parte del 2023, costi e prezzi (costi di materie prime, di energia e gas), il fattore statistico nel confronto con un anno, il 2022, che è stato, specie per alcuni settori, ancora di pieno rimbalzo post-Covid.

Tra i vari settori, a Lucca si registra il -22,8% del cartario – proprio in raffronto con le grandi performance dopo il Covid (nel 2022 aveva fatto +60%) -, il -20% in chimica e plastica, e il +34,8% della nautica. A Prato il calo del -5,8% non è considerato “pesante tenuto conto che il 2022 nel suo complesso segnò quasi +20% rispetto all’ultimo anno pre-covid 2019”; il tessile ha segnato comunque -14,6% (considerando il distretto con le aree gregarie di Pistoia e della Piana di Firenze) mentre c’è stato un +79,9% del meccanotessile in recupero dal periodo Covid e con investimenti di ampio periodo che causano oscillazioni notevoli.

A Pistoia, sempre nei settori, export +10% nei mezzi di trasporto, settore ferroviario compreso, comparto moda -7,4%, chimica -7,2%, macchinari +4,1%, mobili e arredi -4,3%, gomma, plastica e cartario -13,3%.