upa_sienaGrano senese a rischio estinzione di fronte a prezzi irrisori destinati agli agricoltori che non coprono neanche le spese di produzione. Il grido d’allarme arriva dall’Unione Provinciale Agricoltori di Siena al termine della campagna di raccolta 2016 e di fronte ad un andamento di mercato che mette a rischio il futuro di una delle eccellenze agricole del territorio senese e toscano.

«Nella nostra provincia è stato raccolto circa un milione di quintali di cereali per la gran parte grano – spiega Giuseppe Bicocchi, presidente di Upa Siena -. Il prezzo medio al quintale destinato ai produttori è di 17 euro mentre lo scorso anno era di 30 euro. E’ inconcepibile pensare di produrre quando i costi superano di gran lunga i ricavi. Le colline di grano simbolo di questa provincia di questo passo rischiano di scomparire, è necessario un intervento immediato che sappia riportare l’intera filiera del grano ad una remunerazione obiettiva che sappia sostenere produttori e forza lavoro». «A rischio non c’è solo una delle nostre eccellenze agricole – aggiunge Gianluca Cavicchioli, direttore di Upa Siena – ma anche l’occupazione e l’indotto legati strettamente alla produzione del grano. E’ un controsenso dare spazio a tutti i controlli sulla qualità del prodotto se poi questo deve competere con il grano proveniente da ogni parte del mondo e ad un prezzo sottocosto. Per questo serve intervenire quanto prima pensando di ripristinare una filiera senese e toscana in grado di valorizzare veramente la qualità del prodotto e renderlo competitivo sul mercato internazionale, se necessario anche tramite accordi con la grande distribuzione».

L’Unione Provinciale Agricoltori di Siena intende avviare, per quanto di propria competenza, ogni azione che possa ripristinare una degna remunerazione per i produttori del grano.