«Vigni mi fece espressa raccomandazione di protocollare e mettere in cassaforte quel documento». Sono state le parole questa mattina in aula di tribunale a Siena di Carmine Buonocore, responsabile della segreteria della ex direzione generale di Mps, in riferimento al mandate agreement tra la banca senese e la banca giapponese Nomura per la ristrutturazione del derivato Alexandria. Lo stesso documento è al centro del processo in corso per il quale sono imputati di ostacolo alle autorità di vigilanza l’ex dg Antonio Vigni, l’ex capo area finanza Gianluca Baldassarri e l’ex presidente Giuseppe Mussari, quest’ultimo l’unico dei tre assenti in aula.
Mandate occultato o conservato Secondo l’accusa lo stesso mandate, ritrovato ad ottobre 2012 dal’attuale Ad di Mps Fabrizio Viola, sarebbe stato «occultato» nella cassaforte di Vigni. Secondo la difesa dell’ex Dg, l’avvocato Enrico De Martino «l’udienza di oggi ha confermato che il documento è stato conservato e protocollato». Il testimone Buonocore ha anche rivelato che venivano protocollati «un’infinità di documenti» come da disposizione di Vigni per «tutto quello che lui firmava».
Il mandate versione Nomura Il mandate agreement era stato firmato da Vigni e Baldassarri il 31 luglio del 2009 e messo in cassaforte. Il 3 agosto l’ex capo area finanza inviò una mail all’ex Dg con la copia del mandate proveniente da Nomura e anch’essa stampata e archiviata. «Quella cassaforte – ha testimoniato Buonocore – fu aperta almeno in un paio di occasioni dalla Gdf» riferendosi alle perquisizioni relative all’inchiesta sull’Aeroporto di Ampugnano.
Il rapporto referente verso Mussari Il responsabile della segreteria di Vigni ha parlato anche del rapporto dell’ex Dg con Mussari «basato nel rispetto dei ruoli formali con una certa referenza verso il presidente» aggiungendo poi che «Vigni non ha mai fatto pesare il suo ruolo gerarchico, la sua parola non era mai quella finale e ci tenev che le decisioni fossero condivise da tutti»
Prossime udienze e testimoni Insieme a Buonocore sono stati ascoltati questa mattina in quattro ore di udienza altri tre membri della segreteria della ex direzione generale. Domattina si torna in aula e saranno invece interrogati due testimony dell’area finanza di Mps. Dopo di che saranno 19 i teste ammessi senza riserva ma il loro numero potrebbe essere soggetta ad una diminuzione. Sette di loro saranno ascoltati il 7 marzo, altri 7 il 21 marzo e i rimanenti il 7 aprile.
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