Le parole di Raffaele Sollecito di fronte ai giudici, gli esiti della nuova perizia sul coltello da cucina sequestrato nella sua abitazione per verificare se si tratti dell’arma del delitto, altre sei udienze e una sentenza annunciata per il 10 gennaio. Si può sintetizzare così la seconda tappa del processo d’appello a Firenze per la morte di Meredith Kercher, assassinata nel suo appartamento di Perugia il 2 novembre 2007, che vede imputati lo stesso Sollecito e la sua ex fidanzata Amanda Knox. «Sento una persecuzione nei miei confronti, senza alcun senso logico. È stata costruita una realtà che non esiste», ha detto il primo imputato in aula. L’altra, la sua ex fidanzata, non era presente in aula e continuerà a seguire il processo da lontano.
 
Le parole di Sollecito«Sono qui – ha detto ancora un commosso Raffaele Sollecito – per cercare di farmi conoscere e farvi capire la realtà di questa vicenda. Ho rispetto per voi giudici, vi chiedo di guardare la realtà e il grande sbaglio che è stato fatto. Vorrei per me la possibilità di una vita come voi. Mi hanno descritto come un assassino spietato, non sono niente di tutto questo». Sollecito ha poi ricordato quanto doveva accadere a Perugia in quel 2007: Amanda Knox descritta come «il primo vero amore», la settimana che gli mancava alla discussione della tesi e poi tutto il caos conseguente alla morte di Meredith. «Sono stato arrestato per l'impronta di una scarpa, che solo più tardi si è scoperto che era di Rudy Guede. Un coltellino serramanico indicato come arma del delitto che poi anche questo è stato smentito. Non mi è mai piaciuto l'alcool e non andavo alle feste, anche se mi sono fatto qualche spinello, questo non ha cambiato la mia personalità».

L’arma del delitto Intanto i giudici hanno ascoltato l'esito della nuova perizia sul coltello sequestrato in casa di Sollecito. È l’accusa a sostenere che quello possa essere l’arma del delitto. «Supponiamo fortemente che il profilo genetico di Amanda sia presente nella traccia» hanno sostenuto in aula Andrea Berti e Filippo Barni del nucleo dei Carabinieri Ris di Roma. La difesa prova a confutare tutto ciò dicendo che appare normale il fatto che il quel coltello potesse essere stato usando da Amanda per scopi domestici, visto che all’epoca era la fidanzata di Raffaele Sollecito. Nei quaranta minuti di deposizione da parte dei biologi del Ris, è però emerso che dal coltello sono stati esclusi i profili biologici di Sollecito, Rudy  Guede e Meredith. Ed è proprio su questo punto che si focalizzerà il lavoro degli avvocati difensori.

Sentenza il 10 gennaio Insomma, la strada per la risoluzione di questo giallo non sembra ancora delle più facili da percorrere. La sentenza potrebbe arrivare il 10 gennaio 2014. Al termine dell'udienza di oggi, in corte d'assise, il presidente Alessandro Nencini ha stilato il calendario. Le prossime udienze ci saranno il 25 e 26 novembre, il 16 e 17 dicembre, il 9 e, appunto, il 10 gennaio.