«Un uomo non può scomparire così. Avrà un'identità, una carta di credito, da qualche parte sarà. Il timoniere Jacob Rusli Bin può aiutarci anche lui a cercare la verità». Lo ha detto a Grosseto l'ex comandante Francesco Schettino dopo un'udienza del processo da cui è emersa la difficoltà a rintracciare in Indonesia il timoniere che lo affiancò in plancia la sera del naufragio al Giglio.

Falliti tutti i tentativi di rintracciarlo Jacob Rusli Bin è il timoniere che non avrebbe capito gli ordini che Schettino gli dette nella manovra di emergenza prima di impattare gli scogli del Giglio e per ora i tentativi di rintracciarlo, in Indonesia, perché sia testimone al processo, sono falliti. «Facciamo luce su questa vicenda – ha detto Schettino – Non credo che un uomo possa scomparire così». Durante l'udienza di oggi il pubblico ministero ha ipotizzato che Rusli Bin possa presentarsi in una udienza di fine aprile. «Ci auguriamo tutti che accada», ha ancora affermato Schettino, che, però, ad una domanda se senza l'errore del timoniere la vicenda della Concordia potesse avere un epilogo diverso, ha detto: «Questo facciamolo dire alle perizie».

Le parti civili: «Costa sa dove è il timoniere» «Costa Crociere sa dov'è il timoniere Jacob Rusli Bin, lo tirino fuori, dicano dove si trova». Lo affermano gli avvocati del pool di parte civile 'Giustizia per la Concordia', Massimiliano Gabrielli di Roma e Cesare Bulgheroni di Milano. «Se Rusli Bin non viene sentito al processo – aggiungono i legali delle parti offese – significa che è un testimone che temono». Sulla proposta, emersa stamani in udienza, del pubblico ministero di rinunciare a 168 testimoni d'accusa, tutti passeggeri della Costa Concordia parti offese, gli avvocati Gabrielli e Bulgheroni hanno che «sarebbe assurdo che non venissero sentite le vittime del naufragio, almeno un campione». Tuttavia, il Tribunale ha rimesso la questione alla prossima udienza del 14 aprile.
 
I Pm: «Ogni tentativo per trovare timoniere» Per rintracciare il timoniere della Costa Concordia e farlo testimoniare al processo di Grosseto la Procura di Grosseto sta effettuando da tempo tutti i tentativi a disposizione: è  stata coinvolta l'ambasciata italiana a Giakarta, l'Interpol, affinché sensibilizzi la polizia indonesiana e l'ultimo avvocato di Rusli Bin il quale legale, però, ha riferito di non avere più contatti con il timoniere dal patteggiamento a un anno e otto mesi per omicidio plurimo colposo, lesioni plurime colpose e naufragio colposo deciso nel luglio 2013. E' quanto si apprende da fonti inquirenti a margine dell'udienza di oggi. I tentativi, si apprende ancora, sono risultati al momento infruttuosi ma la Procura confida comunque di poter avere il timoniere indonesiano in aula in una udienza del prossimo aprile. Se ciò non fosse possibile, i magistrati saranno costretti ad emettere un verbale per «vane ricerche» e i Pm, come prova, chiederanno al Tribunale di acquisire al processo i due interrogatori resi da Rusli Bin nel 2012 nei tempi successivi al naufragio. Sempre riguardo ai tentativi di convocare il timoniere, emerge che l'uomo vivrebbe nel territorio rurale intorno a Giakarta, molto popoloso. Quando è stato necessario notificargli la richiesta di rinvio a giudizio, oltre un anno fa, per consegnargli l'atto sarebbero stati usati canali informali, e il pretesto di un ingaggio su una nave, contattando, nell'ambito del mondo della navigazione mercantile, un amico di Rusli Bin che in qualche modo riuscì ad 'agganciarlo' in Indonesia.