«Ricordo che la bambina cadde in acqua, io ero a centro nave, era il momento in cui la nave si ribaltò, la bimba scivolò indietro con un anziano, era difficile riprenderla. E il padre disse: “La bambina, la bambina”. Poi non la vidi più». Queste le parole del teste, Lorenzo Barabba, responsabile amministrativo della Costa Concordia, che questa mattina al Teatro Moderno di Grosseto durante una nuova udienza del processo per il naufragio della Costa Concordia ha ricordato la morte della piccola Dayana Arlotti, 5 anni, in crociera con il padre, morto anche lui nel naufragio (leggi). Il racconto ha suscitato grande commozione in aula tanto che l'udienza è  rimasta sospesa alcuni minuti.
 
Una supersite: «Il corridoio era diventato un pozzo, sentivo gente che urlava»«Un elettricista della nave ci disse che avevamo dieci minuti, poi l'acqua ci avrebbe spinto fuori. Il corridoio dov'ero, era diventato un pozzo, era buio, non c'erano più luci, sentivo gente che urlava. Mi tirarono una corda, mi hanno imbracato, hanno provato a tirarmi fuori ma all'inizio non riuscirono»: è, invece, il racconto drammatico di uno dei superstiti, l'addetta alle paghe del personale di bordo, Fiorella Silvana Panetti, che ha testimoniato stamani al processo sul naufragio della Costa Concordia. La superstite, che a distanza di tempo porta ancora i segni dello choc, ha raccontato fasi drammatiche dell'abbandono della nave nelle ultime fasi. «Poi – ha proseguito – il vicesindaco del Giglio e il direttore sanitario Cinquini mi portarono via. Eravamo al ponte 4, poi sono arrivata alla biscaggina di centro, era tutto buio. Scendemmo alle 4-4.30 di notte. Una motovedetta della guardia costiera ci portò via''. Al momento dell'urto la testimone stava preparando le paghe per il personale che sarebbe sbarcato l'indomani a Savona.
 
Il teste Notarnicola: «In 2 ore visto il bene e il male, dal naufragio alla fratellanza della popolazione del Giglio» Lo choc dei naufraghi, compresi i membri del personale di bordo, è stato riferito anche da un'altra teste, la responsabile della selezione del personale alberghiero di Costa spa, Katia Gallinella, che il 13 gennaio 2012 era sulla Concordia per girare un video destinato alla formazione dei dipendenti della compagnia. Dopo aver ricordato l'incidente e l'emergenza, la testimone ha riferito di esser stata applicata da Costa spa a un 'care team' due mesi, per assistere il personale sotto choc psicologico a causa del naufragio. Sentito stamani anche un consulente esterno di Costa, Andrea Notarnicola, cui fu chiesto di contare i passeggeri «sul molo del Giglio». Viene considerato il primo passeggero della Concordia chiamato a testimoniare. «Nel giro di due ore – ha detto – abbiamo visto tutto il male e tutto il bene, dal naufragio alla fratellanza della popolazione del Giglio».