Cna dice no all’ulteriore proroga di sette mesi per la revisione dei veicoli disposta dalla UE che di fatto autorizza fino al febbraio 2021 la circolazione di un’auto che deve essere sottoposta a revisione il mese prossimo. Si tratta di un’ulteriore proroga che avrebbe l’effetto di intasare i 73 centri di revisione di Firenze e provincia oltre a incidere negativamente sulla sicurezza stradale considerando che il nostro parco circolante è tra i più vecchi d’Europa, con una età media di circa 12 anni e tante (troppe) auto che superano i 20 anni di vita.
I numeri Solo gli autoveicoli obbligati alla prima revisione (quelli immatricolati nel territorio fiorentino nel 2016) sono, in base ai dati ACI, 78.025 e più di 18mila gli autocarri. In questo secondo caso, poi, la revisione, che deve obbligatoriamente essere eseguita dalla Motorizzazione Civile, diventa ancor più problematica visto il sottodimensionamento dell’organico che già in periodo pre Covid-19 costringeva a lunghissimi tempi di attesa.
In tutti i centri rigidi protocolli di sicurezza «La proroga fino al 31 ottobre per effettuare le revisioni auto è stata introdotta nel periodo di emergenza sanitaria più acuta – spiega il fiorentino Rossano Corazzesi, portavoce nazionale di CNA Meccatronici – Con la riapertura di tutte le attività sono ripresi gli spostamenti delle persone che privilegiano l’impiego di mezzi propri e alla luce dei dati incoraggianti sulla diffusione del virus, la stessa proroga disposta dal Cura Italia non ha più giustificazione. Inoltre tutti i centri di revisione privati adottano con rigore i protocolli di sicurezza.
Fossi (Cna Autoriparazioni): «Far ripartire in modo ordinato il mercato» «Occorre dunque far ripartire in modo ordinato il mercato delle revisioni auto consentendo ai centri di revisione privati una efficace programmazione delle attività. Occorre evitare che le imprese del settore debbano fronteggiare in poco tempo pratiche e operazioni di revisione che riguardano sicuramente più di 78mila veicoli. Per questo abbiamo chiesto ai Ministri De Micheli e Amendola di non applicare la proroga di sette mesi disposta dal Regolamento UE in quanto l’Italia ha già adottato misure adeguate» conclude Francesco Fossi, Coordinatore di CNA Autoriparazione.
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