«Ho individuato le priorità del mio lavoro e le ho dette nella mia dichiarazione programmatica. La prima sicuramente è quella di aprire un confronto, una fase di ascolto con i nostri delegati e le nostre delegate, a partire da quelli che vivono una condizione di precarietà che è dovuta alla crisi ma anche alle condizioni del mondo del lavoro». Così la neo segretaria della Cgil Firenze Paola Galgani nel corso di una conferenza stampa svoltasi oggi presso la sede del capoluogo di regione di Borgo de Greci in cui la nuova leader del sindacato che ha in Susanna Camusso il proprio riferimento in ambito nazionale, ha parlato delle priorità che ha individuato nelle sue prime settimane di mandato.
Incontro con i lavoratori «Ieri ho incontrato l’Rsu della Seves che è una delle aziende i cui lavoratori stanno ancora aspettando che possa ripartire quell’attività e continuerò nelle prossime settimane con i lavoratori degli appalti che come abbiamo visto dalle notizie di ieri dell’infortunio a Zara, come sempre nel regime degli appalti sempre più al ribasso, sono sempre i più penalizzati da tutti i punti di vista, anche da quello della propria sicurezza quando si va a lavorare;-ha aggiunto il segretario fiorentino della Cgil – perché penso che questo sia un tratto che questa organizzazione ha sempre avuto e forse va rafforzato. L’idea che le scelte e le proposte si fanno partendo da un confronto, da una discussione, da una condivisione e da una partecipazione».
«C’è bisogno di più confronto e dialogo» L’autunno a Firenze e dintorni sembra essere iniziato in maniera molto calda, con il muro contro muro fra Palazzo Vecchio e le principali associazioni di taxi in tema di aumento di licenze e con le difficoltà dei lavoratori dei musei statali e cittadini. «Penso che ci sia bisogno di uno scatto maggiore e naturalmente noi siamo protagonisti del cambiamento, come lo è sempre stato il mondo del lavoro.- ha sottolineato Galgani – Non ci togliamo da questa dinamica, penso che ci sia bisogno di piu’confronto, di piu’ contrattazione, piu’dialogo, stando sul merito delle questioni perché lo schema ‘amici-nemici’ non mi appartiene e non mi è mai appartenuto e penso soprattutto che non sia utile se vogliamo portare delle condizioni migliori per i lavoratori ma anche essendo un sindacato di natura generale, complessivamente per questa comunità».
Le frizioni con Confindustria La prima considerazione fatta dal neo segretario della Cgil Firenze è come si stia attraversando un periodo di frizioni sempre maggiori con Confindustria. «In questo periodo c’è un irrigidimento di Confindustria perché ci sono i rinnovi dei contratti nazionali naturalmente. –ha detto ancora Galgani -Contratti nazionali tra l’altro molto importanti fra cui quello dei chimici, degli alimentaristi, dei metalmeccanici. Un irrigidimento francamente incomprensibile perché noi, come abbiamo sempre detto, siamo assolutamente disposti a discutere del nuovo modello contrattuale, ma prima si chiudono i contratti. Per altro questo approccio di Confindustria rispetto alle riduzioni dei salari è francamente intollerabile in un Paese in cui a fronte di aziende che hanno per fortuna ancora e anzi sono migliorati nei dati sull’esportazione, continuano ad avere un problema di domanda interna assolutamente importante. Dopodichè ci sono oltre al salario anche le tutele pure rispetto alle normative che il governo ha introdotto». «Penso che Firenze abbia delle grandi opportunità e delle grandi potenzialità. D’altra parte è una città che, per quanto piccola, ha dentro di sé molte ed importanti non solo aziende ed attività, ma anche cultura, la sua storia.-ha illustrato nella sua visione di insieme il segretario della Cgil Firenze- Devo dire che il mio sguardo va un po’ al di là della città di Firenze, cioe’ dei confini comunali perché penso che ci sia un tema che riguarda come questo territorio, il territorio della città metropolitana, è competitivo, ed in questa competizione naturalmente penso che non si possa considerare solo la città di Firenze. In questo io ci vedo anche uno dei limiti della città metropolitana dopo la chiusura delle province che è un po’ quell’idea di programmazione degli interventi infrastrutturali, politiche, ma non solo, che devono guardare non solo alla città ma anche ad un’area piu’ ampia».
Renzi e l’attacco ai lavoratori Paola Galgani ha anche commentato l’atteggiamento del premier Matteo Renzi che è sempre stato poco morbido nei confronti del sindacato, soprattutto su scala nazionale. «Intanto il primo problema non è l’attacco ai sindacati, il primo problema è l’attacco al mondo del lavoro e ai lavoratori – ha concluso Galgani – Noi li rappresentiamo e quindi è evidente che lo subiamo. Dopodichè penso anche, e ne sono assolutamente convinta, ed insisto, che le stagioni piu’ difficili che ha subito questo Paese sono sempre state affrontate coinvolgendo le organizzazioni di rappresentanza e che l’idea di parlare direttamente ai cittadini sia naturalmente un’idea abbastanza utilizzata ma penso che alla fine questo non produca degli effetti positivi».