Nei porti toscani sarà possibile praticare la pesca amatoriale. E’ la novità prevista dall’accordo, il primo in Italia, siglato stamani in Regione dall’assessore regionale alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli insieme alle associazioni dei pescatori, alla Guardia Costiera e alle autorità regionali in materia di porti. Coinvolti nel progetto saranno i porti di Livorno, Piombino, Marina di Carrara, Viareggio, Porto Santo Stefano, Capraia, Portoferraio, Rio Marina, Cavo, Marina di Campo e Isola del Giglio: qui saranno definite le aree in cui verrà consentita la pesca che, è stato spiegato, è oggi vietata nei porti e solo in qualche caso tollerata.

15 mesi di sperimentazione La prima fase di attuazione del protocollo avrà valore di sperimentazione e durerà per 15 mesi. Da parte loro le associazioni dei pescatori sensibilizzeranno gli iscritti al rispetto delle aree e definiranno un calendario annuale di iniziative per educare alla corretta fruizione del mare. «Abbiamo accolto le richieste che ci sono arrivate dalle associazioni dei pescatori – ha spiegato Ceccarelli – e abbiamo chiesto alle autorità competenti di condividere con noi la ricerca di una intesa per far coesistere all’interno dei porti l’attività portuale, prioritaria, e la pesca sportiva, un’attività che in Italia coinvolge circa 2 milioni di persone e che anche lungo la costa toscana è molto amata e praticata. Con questo protocollo diamo il via a questa sperimentazione, la prima a livello nazionale».