Bagno Vignoni avrà il suo nuovo stabilimento termale pubblico. E’ avvenuta oggi la posa della prima pietra per il progetto che sarà in grado di coniugare termalismo del benessere a curativo. Un punto di riferimento per il turismo in Val d’Orcia e per il consolidamento della vocazione termale di Bagno Vignoni, in grado di offrire risposte al territorio. I lavori sono stati affidati il 5 dicembre scorso per una durata stimata di un anno. Importo dei lavori 1milione e 300 mila euro, cofinanziati dalla Regione Toscana fino ad un massimo del 60 per cento. Alla presentazione odierna erano presenti cittadini, operatori commerciali e turistici, e i consiglieri regionali Simone Bezzini e Stefano Scaramelli.
«E’ un progetto atteso da venti anni – sottolinea il sindaco di San Quirico d’Orcia, Valeria Agnelli -, quando a metà degli anni Novanta fu approvato il Piano particolareggiato di Bagno Vignoni. Arrivare alla realizzazione di quel progetto rappresenta un nuovo punto di partenza per il nostro gioiello termale. Si tratta di un progetto che coniuga la sostenibilità economica con quella ambientale senza andare ad impattare sul paesaggio, in quanto è stato ideato riducendo al minimo i volumi, anzi valorizzando al massimo quelli già esistenti».
Il progetto esecutivo prevede il recupero di volumetrie esistenti che avranno una distribuzione differente rispetto al passato con l’inevitabile cambio di destinazione d’uso. il recupero dell’edificio esistente permette la conservazione e valorizzazione di un volume caratterizzato da materiali autoctoni (travertino, legno e vetro) assemblati in proporzioni e geometrie di una qualità che merita la loro conservazione. L’intervento più importante all’interno dell’edificio esistente è la realizzazione di un piano soppalco che sarà raggiungibile tramite scala a due rampe ed ascensore nel quale verrà allestito il bar interno di servizio allo stabilimento termale. «Sarà uno stabilimento termale a misura di Bagno Vignoni – aggiunge l’assessore al termalismo Ugo Sani, località che anche nel futuro non potrà sostenere un turismo di massa. Al termine dei lavori il Comune farà un bando per la gestione che avrà come principio quello di favorire la fruibilità da parte della comunità locale e del turismo giornaliero». «Un nuovo stabilimento per consolidare la vocazione termale di Bagno Vignoni – ha detto Luciano Gorelli, assessore al turismo – per dare risposte alla domanda di un centro territoriale dove effettuare trattamenti curativi e benessere ludico».
Il piano terra Nell’edificio esistente troveranno collocazione al piano terra hall reception con back office amministrazione e sala attesa; area attesa pediatrica attrezzata; ambulatorio del direttore sanitario con bagno; reparto inalatorio con quattro postazioni adulti e due pediatriche comprensivo di deposito e bagno di servizio; bagno attrezzato per disabili; spogliatoi personale femminile e spogliatoi personale maschile; locale tecnico. Al nuovo piano primo soppalco troveranno collocazione zona bar interna allestita con sedie e tavolini; bancone bar con sviluppo adeguato e zona preparazione comprensiva di magazzino; area esterna pavimentata in travertino panoramica arredata con sedie tavoli e ombrelloni accessibile tramite uscita diretta dal bar.
Al nuovo piano seminterrato troveranno spazio rampa di collegamento con l’edificio esistente e ripostiglio di servizio; spogliatoi femminili e maschili con servizi attrezzati anche per disabili; area attesa e collegamenti verticali ascensore e scale ; reparto fanghi e balneoterapia singola composto da quattro camerini, docce, bagno di servizio, locale tecnico e accesso esterno alle vasche maturazione fanghi; zona umida con sauna, Hammam, pediluvio e piccola area relax; locale tecnico posizionato sotto la piscina termale con accesso esterno tramite scala di servizio. Al nuovo piano primo area reazione fanghi zona relax; area relax coperta posizionata vicino alla vasca interna termale per balneoterapia collettiva; piscina interna dedicata alla balneoterapia collettiva di mq 40,00 con adduzione acqua termale a 38°.
La psicina esterna Sarà inoltre realizzata una piscina esterna dedicata alla balneoterapia collettiva. Sarà sicuramente la scenografia della valle dell’Orcia che arricchirà la poesia e l’esperienza che i visitatori vivranno nell’immergersi nella vasca calda panoramica. Sarà una vasca di mq 210,00 con semplici finiture per una ottimale manutenzione vista la natura termale dell’acqua e dove questa scorrerà naturalmente per caduta, avrà un ampio piano vasca dove i visitatori potranno sostare su sdraio e rilassarsi. Al nuovo piano primo troverà collocazione: vasca balneoterapia collettiva di 210,00 mq con temperatura variabile dalla più calda in prossimità dell’edificio a quella più temperata sul lato est; area relax piano vasca di circa 300,00 mq pavimentata in travertino.
L’area esterna Nell’area esterna sarà realizzato un parco lasciato al naturale con macchia mediterranea e prato spontaneo in modo da non creare interruzioni ambientali (artificiali) nel crinale continuo fino alla parte storica del centro di Bagno Vignoni. Saranno inserite nel lato ovest in aderenza del nuovo edificio delle vasche di decantazione dei fanghi realizzate in modo tale che si percepiscano non come un apparato tecnologico ma un “arredo” complementare alla struttura termale e soprattutto che richiami le storiche fanghaie di cui i complessi esistenti sono ancora fruitori. Sono previsti due accessi al parco uno sulla strada di Bagno Vignoni lato sud chiuso con cancello in ferro battuto con disegno tradizionale ed uno su lato est nella parte alta della strada di penetrazione che conduce a Vignoni.
L’iter autorizzativo Realizzazione e approvazione del progetto preliminare nel dicembre 2014, approvazione del progetto esecutivo e definitivo nel gennaio 2017. Approvazione variante urbanistica puntuale e specifica nel 2016 e adeguamento con il Piano di indirizzo territoriale. Vendita da parte dell’Amministrazione comunale, attraverso un bando, del terreno ex Solet (importo 777mila euro) per finanziare l’opera.
Filosofia di progetto Si è privilegiato il mantenimento della integrità fisica dei beni storico-architettonici e dei siti di valore storico garantendo contemporaneamente la tutela e persistenza delle risorse termali, la coerenza morfo-tipologica e paesaggistica con il contesto degli interventi di nuova edificazione, la forte conservazione degli assetti paesistici e dall’incremento della qualità percettiva delle tessiture agrarie nelle fasce di contatto tra edificato e territorio aperto. L’intero progetto è stato vincolato all’ottenimento del nulla osta da parte della Soprintendenza peri beni architettonici.