Decine di lavoratori di Opera, con Filcams Cgil e UilTucs, hanno dato vita, questa mattina a Firenze, a un presidio e un volantinaggio davanti alla Galleria dell’Accademia.
Lavoro e stipendi a rischio per 300 «L’agitazione – spiega il sindacato in una nota – è dovuta al fatto che le gare d’appalto per i servizi museali fiorentini, definite da Consip e relative alle biglietterie, accoglienza e bookshop di Uffizi, Palazzo Pitti, Accademia e Museo di San Marco, mettono a rischio occupazione, diritti e salario (che potrebbe calare del 30%) dei circa 300 dipendenti di Opera. Una situazione già denunciata dai lavoratori attraverso volantinaggi e altre iniziative di sensibilizzazione di cittadini e visitatori (sul tema c’è stato anche un incontro col direttore degli Uffizi Schmidt). Per il presidio di oggi è stata scelta l’Accademia anche perché la direttrice Cecilie Hollberg, sulla questione dei rischi occupazionali, tace. Al presidio di stamani è arrivato anche l’assessore comunale Federico Gianassi in segno di solidarietà: venerdì 8 marzo lavoratori e sindacati saranno ricevuti alle 10:45 a Palazzo Vecchio da lui e dal sindaco Nardella per discutere della vertenza».
Senza risposte sarà sciopero Il sindacato, prosegue la nota, fa appello anche al sindaco Nardella e alle sei ditte che hanno superato la preselezione del bando Consip e corrono per l’assegnazione del servizio. «Senza risposte, sarà proclamato lo stato di agitazione e successivamente all’orizzonte c’è un grande sciopero dei musei fiorentini» conclude la nota.