Il debito del Maggio musicale fiorentino «risulta ad oggi, come dichiarato dal sovrintendente Francesco Bianchi nelle commissioni consiliari, pari a 62 milioni di euro di cui 8 verso artisti e fornitori. Non solo c’e’ qualcosa che non va, ma e’ necessario che qualcuno ci illumini al riguardo e fornisca delle spiegazioni sensate e comprensibili». E’ l’allarme che lanciano Slc Cgil, Fistel Cisl e Fials Cisal nel corso di un presidio organizzato da sindacati e dipendenti sotto Palazzo Vecchio, saliti poi nel salone dei Duecento per assistere ai lavori del Consiglio comunale.
Urge un piano straordinario di risanamento Se il 12 gennaio, infatti, e’ previsto un incontro negli uffici del lavoro della Regione tra sindacati e dirigenza sulla procedura di licenziamenti, per le parti sociali «rimane acclarato che la questione dei 28 licenziamenti non e’ senz’altro il problema della fondazione». A tal proposito la Cgil ricorda «che i contratti a tempo determinato sono lievitati dai 16 previsti nella pianta organica funzionale ai 46 attuali e che le erogazioni liberali di premi e prebende hanno fatto si’ che il costo del personale ve ne fosse aggravato». Tuttavia il vero problema della Fondazione e’ «trovare soluzioni ed interlocuzioni differenti, considerando che il piano di risanamento messo in atto dal sovrintendente e dal consiglio d’indirizzo, che avrebbe dovuto salvare l’ente entro il 31 dicembre 2016, e’ fallito ed il futuro resta nebuloso». Per questo le tre sigle ribadiscono «la sempre piu’ pressante necessita’ di attivare tavoli istituzionali con particolare riferimento ai soci fondatori, nei quali esaminare la congruita’ e la certezza delle risorse, la tempestiva e puntuale erogazione delle stesse». Vertici che «dovranno ribadire senza equivoci la missione della Fondazione, il suo ruolo nell’offerta culturale per il territorio, a livello nazionale e internazionale». E dove si «dovranno concretizzare un piano straordinario di risanamento economico-finanziario in grado di far uscire la Fondazione dalle sabbie mobili che stanno per sommergerla definitivamente».
La replica: «Già previsto rigoroso percorso di risanamento della Fondazione» La Fondazione del Maggio musicale fiorentino ha replicato alle tre sigle sindacali ribadendo «come del resto gia’ ampiamente affermato dal sovrintendente Francesco Bianchi» nell’audizione di fronte alle commissioni Cultura, Lavoro e Controllo del Comune di Firenze, riunite in sessione congiunta il 27 dicembre scorso, «che il piano 2016-2018, gia’ approvato dal Consiglio di indirizzo il 26 luglio scorso, prevede un rigoroso percorso di risanamento della Fondazione stessa cosi’ come richiesto dalla legge». Per i vertici del Maggio «nessuna possibile alternativa rispetto a quanto gia’ previsto dal piano e’ percorribile al fine di garantire la messa in sicurezza della Fondazione». Nel frattempo è stata inserita nel decreto mille proroghe la cifra di due milioni di euro, strutturali, per il Maggio musicale fiorentino. La novità, è stata comunicata ieri sera dal ministro per i Beni culturali Dario Franceschini al sindaco Dario Nardella, nel corso di un incontro a Roma.