Il calcio italiano? Troppo legato al risultato. La finale di Champions Inter – Bayern Monaco? Una partita atipica. La squadra che vincerà i Mondiali in Sudafrica? Nessun pronostico ma la Spagna parte favorita. Johan Cruijff, storica bandiera del calcio olandese degli anni Settanta, omaggia Siena della saggezza accumulata in tanti anni di calcio giocato e non risparmia critiche, dà qualche suggerimento, esprime il suo pensiero senza freni. L’occasione della visita di questa mattina nella città del Palio è il ritiro del premio “Artemio Franchi”, organizzato dalla fondazione Franchi e dalla sezione Aia di Siena, consegnato ogni anno a personaggi di spicco del mondo dello sport toscano e non solo.
Il Cruijff pensiero – “Il calcio italiano pensa troppo al risultato – ha detto ai cronisti il celebre n.14 dell’Ajax – . Invece spesso il calcio è anche spettacolo e gioco, con poca importanza per il punteggio finale”. E i Mondiali? Cruijff preferisce non sbilanciarsi e si augura che sia “un torneo spettacolare e divertente. Spero che la Spagna giochi bene. E’ una squadra che attira simpatie perche’ e’ bella da vedere. Ma il Mondiale sara’ soprattutto un fantastico momento di sport, che fara’ tornare tanti bambini a giocare in strada”. Parlando degli azzurri Cruyiff ha detto: ”L’Italia ha sempre avuto una buona organizzazione e un campionato competitivo alle spalle. E’ una buona squadra e in un torneo come i Mondiali puo’ succedere di tutto”. In attesa di volare in Sudafrica, il pensiero va alla finale di Champions tra Inter e Bayern Monaco del 22 maggio a Madrid: “E’ una finale atipica, in cui si confronteranno due squadre che possono contare su due grandi giocatori olandesi come Sneijder (Inter) e Robben (Bayern) che proprio nel Real Madrid hanno giocato”. E a proposito di Inter, il discorso scivola inevitabilmente sul suo eccentrico allenatore: José Mourinho: “’Se mi piacerebbe essere allenato da lui? No. Mourinho è un grande allenatore, ma non mi piace per gli atteggiamenti che non sono da esempio per i giovani. Quando raggiungi un certo status, hai responsabilita’ superiori al solo vincere le partite. Il football e’ più che il semplice risultato, è insegnare ai giovani il comportamento e il rispetto”. E poi un pensiero ad un altro olandese doc che da tempo ha appeso le scarpe al chiodo: Marco Van Basten. “’Van Basten e’ stato un grande giocatore, conosce l’ambiente, conosce la societa’: non c’e’ motivo per non considerarlo l’allenatore giusto”. E’ il pensiero di Johan Cruyff in risposta alla domanda su come vedrebbe il suo connazionale alla guida del Milan.
Il premio “Artemio Franchi” – “E’ un piacere essere a Siena – ha detto Cruijff durante la cerimonia di premiazione al Santa Maria della Scala – e sono contento di ricevere questo premio che è un premio allo sport”. Con lui sul palco anche la bandiera della Fiorentina Giancarlo Antognoni, che ha esordito in Nazionale proprio contro il profeta del gol olandese, lo storico radiocronista Rai Bruno Pizzul (nella foto), l’arbitro fiorentino Giancluca Rocchi, il fischietto emergente Roberto Rizzo e la pallavolista Jenny Barazza. ll Premio “Artemio Franchi” intitolato all’indimenticato dirigente di Siena e Fiorentina, da diciannove anni a questa parte vuole essere un messaggio di lealtà e correttezza nello sport per i piccoli campioni di domani, ricordando i grandi del passato.Sdan – Siena