PRATO – Sigilli a tre ristoranti etnici a Prato e 800 chilogrammi di alimenti considerati non sicuri, distrutti. La guardia di finanza ha messo in moto l’operazione “Fast food” per la sicurezza alimentare.
C’è stata una capillare attività di mappatura dei canali di acquisto relativi soprattutto a prodotti d’importazione ed individuando le imprese caratterizzate da maggiori profili di rischio I tre ristoranti di cibo etnico sospesi sono tutti connotati da una rilevante opacità delle filiere di approvvigionamento dei prodotti alimentari usati, spiega la guardia di finanza, che ha vagliato la documentazione su tutte le materie prime, verificando il rispetto delle norme su etichettatura, certificazione di origine e rispetto delle normative comunitarie e nazionali.
Inoltre, constatate subito evidenti carenze igienico-sanitarie, è stato instaurato un coordinamento con i competenti uffici del Dipartimento di Prevenzione della Asl che hanno inviato i propri ispettori per specifici controlli che hanno portato alla sospensione e alla distruzione di circa 800 kg di alimenti non rispondenti ai requisiti minimi di sicurezza in materia di conservazione ed etichettatura. I responsabili sono stati sanzionati.
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