La Fiorentina chiude una settimana turbolenta, arrivata dopo il deludente pareggio in campionato contro il Torino e la cocente eliminazione nei sedicesimi di finale di Europa League, andando a guadagnare un punto sul difficilissimo terreno dello stadio ‘Azzurri d’Italia’ di Bergamo contro la lanciatissima Atalanta. I gigliati muovono la propria classifica ma alla fine lo zero a zero finale è utile piu’ per il morale e la dignita’ del gruppo guidato da Gonzalo Rodriguez che per rilanciare le ambizioni dei gigliati in chiave europea. Complessivamente accettabile la prestazione della squadra guidata da Paulo Sousa con il tecnico portoghese che sulla carta aveva provato a schierare una formazione offensiva con Tello e Chiesa sulle fasce ma che invece proprio in virtu’ delle ali bergamasche ha inizialmente sofferto l’aggressività di gente come Spinazzola e Papu Gomez ma con Tatarusanu che ha dovuto effettuare parate decisive solo fra il 75′ ed il 78′ prima su Fleur e su Petagna. Molto buona la prestazione sulla linea mediana di Badelj e Vecino, fondamentale la solidità Astori in difesa mentre Chiesa ha giocato la sua partita peggiore da quando è diventato titolare inamovibile della rosa viola. Uno striscione è apparso nel settore occupato dai quasi 500 tifosi gigliati a Bergamo: “Rispettate Firenze”, ed alla fine qualche applauso è scattato per Borja Valero e soci che di fatto hanno dimostrato quantomeno di avere un’anima e voglia di chiudere quantomeno a testa alta un torneo tutto sommato mediocre per la Fiorentina.
Salva la panchina di Sousa Salva la panchina di Paulo Sousa che era stata messa in discussione negli ultimi 10 giorni, ed alla fine i commenti sono piu’ improntati a valutare la trasferta in terra lombarda come bicchiere mezzo pieno piuttosto che mezzo vuoto. «Lo spirito dei ragazzi è sempre lo stesso dal primo giorno: vincere con qualità ed essere protagonisti – ha raccontato nel post gara il tecnico viola – Contro l’Atalanta abbiamo cercato di vincerla da parte di entrambe le squadre. Sono soddisfatto. Ci sono state molte gare nelle quali abbiamo fatto meglio degli avversari senza fare punti e questo è un rammarico. Siamo consapevoli dei limiti e delle capacità che stanno mettendo in campo i ragazzi, abbiamo parlato faccia a faccia con i ragazzi sui concetti di calcio e ho avuto buone risposte. L’obiettivo da qui a fine stagione e’ essere più competitivi possibile. Mi congratulo con l’Atalanta: fanno benissimo da tanti anni e hanno sempre avuto questa cultura sportiva. Questo per chi segue una linea calcistica è un esempio. La squadra ci prova sempre a vincere – ha proseguito Paulo Sousa-. Loro sono partiti fortissimo ma dopo pochi minuti siamo cresciuti e abbiamo creato. Ho visto due squadre che hanno cercato di vincere, è stato un bel match. Noi strategicamente pensiamo più a offendere che a difendere, volevamo portare molti giocatori nella loro metà campo e dopo i primi minuti siamo cresciuti e siamo stati superiori. Borja Valero si è sacrificato molto, è un giocatore straordinario, sempre molto attaccato a questa maglia. Sfumato definitivamente l’obiettivo europeo? Come detto dall’inizio, anche dalla società, l’obiettivo è sempre stato quello di essere competitivi, sapendo che anche altre squadre lo sarebbero state. Abbiamo perso qualche punto nel cammino ma l’obiettivo iniziale è sempre stato quello di lavorare per cercare di vincere ogni partita».