«C’è stata da parte di alcuni una reazione di preoccupazione, egoismo e talvolta l’illusione che si possano alzare delle barricate, chiudere dei muri senza considerare che in realtà noi siamo dentro il mondo. In realtà noi siamo in una situazione in cui la demografia e l’economia renderanno stabile un fenomeno migratorio dall’Africa verso l’Europa nei prossimi dieci-vent’anni». Lo ha detto il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni intervenendo questo pomeriggio al Festival delle Religioni a Firenze, rispondendo ad una domanda dei giornalisti che gli hanno chiesto un commento al fatto che alcuni comuni, anche in Toscana, si siano rifiutati nei giorni scorsi di accogliere gruppi di immigrati arrivati in Italia da inizio 2015.
Il sindaco Nardella: «Il problema principale è l’assenza di un’Europa forte» «Si tratta di regolare il flusso migratorio, di renderlo organizzato, di evitare rischi umanitari, evitare i rischi di conseguenze sociali, non di illudersi che si deve chiudere una porta e – ha aggiunto il ministro Gentiloni – lasciare fuori un fenomeno come questo che va regolato ma non può essere cancellato». Sul tema è intervenuto anche il sindaco di Firenze Dario Nardella. «Il punto è cosa fa l’Europa per l’emergenza immigrazione. Non possiamo cadere nella trappola di una guerra interna in Italia fra Comuni, Prefetti e Stato, quando il problema principale è l’assenza di un’Europa forte che si fa carico unitariamente dell’emergenza dell’immigrazione e dei migranti che arrivano dalle coste del Nord Africa. Firenze ha già fatto moltissimo. Noi siamo sempre pronti a fare la nostra parte ma vogliamo che tutti siano impegnati allo stesso modo, non possono esservi comuni di serie A e di serie B. E’ bene che si sappiamo che le città, i Comuni stanno già facendo molto sopportando la grande pressione dell’emergenza immigrazione».