L’annuncio è diretto: via la raccolta porta a porta dei rifiuti, in arrivo i cassonetti stradali con il lettore di tessera magnetica (come quella sanitaria). «Una vera e propria rivoluzione per la gestione dei rifiuti» dice il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, raccogliendo anche alcuni consensi da parte dei cittadini dopo la pubblicazione della notizia sui Social. Ma le realtà ambientaliste grossetane, come il Forum Ambientalista e il Comitato Beni Comuni, insorgono contro la scelta, a loro parere poco lungimirante. «Anziché estendere finalmente il porta a porta, riconosciuto in tutti gli studi tecnici del settore come il metodo di raccolta che più fa risparmiare, lo si vuole abbandonare, tornando ai cassonetti stradali, che non garantiscono una raccolta di qualità, vendibile, per la notoria presenza di maggiori impurità, oggi rifiutate dalle industrie» dicono in una nota congiunta.

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Antofrancesco Vivarelli Colonna

Cattiva educazione ambientale Il nuovo progetto del Comune l’ha anticipato l’assessore all’ambiente Simona Petrucci in un’intervista a Il Tirreno. «La maggior parte delle persone non fa il porta a porta» spiega Petrucci, sostenendo che i cittadini, anziché lasciare fuori dalla porta i sacchetti, preferiscono gettarli nei cassonetti. «Una cattiva educazione ambientale», per usare le parole dell’assessore, che sballano i costi in bolletta e non incentivano con la raccolta differenziata. E questo è un problema: Grosseto, infatti, è in ritardo rispetto alle imposizioni dell’Unione Europea in campo di raccolta differenziata dei rifiuti. Nel 2016 avrebbe dovuto arrivare al 65 per cento (ed è ferma al 33) e per il 2020 deve arrivare al 70 per cento.

Tessera magnetica per il sacchetto «Con il porta a porta la differenziata è addirittura scesa» spiega Petrucci, annunciando quindi una rivoluzione per quanto concerne la raccolta dei rifiuti, con l’idea di riportare sia in città che nelle frazioni i cassonetti con il lettore di tessera magnetica (come quella sanitaria), sulla scia di quanto hanno già fatto città del Veneto e del Trentino. «Quando si va a buttare il rifiuto si dovrà inserire la tessera, in modo che il Comune possa controllare il cittadino molto di più rispetto a ora» continua l’assessore. Ad esempio, controllare se il cittadino-utente getta regolarmente la spazzatura e se non lo fa, capire il perché: se la smaltisce in modo irregolare o se va a gettarla in altri quartieri.

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Palazzo comunale

«Rischio multe e danni» Gli ambientalisti però non ci stanno. «Non basta più raccogliere, come capita, perché entro il 2020, è obbligatorio riutilizzare i rifiuti differenziati almeno al 50 per cento in termini di peso e, pertanto, conterà moltissimo la qualità della raccolta – spiegano i comitati – Quanto affermato dalla assessora Petrucci sulla poca educazione ambientale della cittadinanza è contraddetto dalle esperienze di tutte le municipalità dove è stata introdotta con determinazione una raccolta porta a porta: ovunque si è raggiunto l’obiettivo previsto in pochi mesi e la cittadinanza è stata felice di partecipare». Da qui le considerazioni degli ambientalisti: «La carenza di educazione ambientale purtroppo si annida sempre nelle amministrazioni inadempienti – conclude la nota -. Vorremmo sapere, infatti, da quale studio tecnico comparativo sono state dedotte le scelte della nuova amministrazione. Temiamo che con queste scelte ai grossetani toccheranno altre multe e altri danni, continuando a favorire interessi poco