Dopo l’analisi attenta sulla campagna elettorale che ha ribaltato i pronostici, sui verdetti delle urne, sulle prospettive reali di Governo (leggi) , prosegue il viaggio insieme al professor Luca Verzichelli, docente di Sistema Politico Italiano all’Università di Siena, all’interno del complesso scenario creatosi dopo il voto in Italia. Un voto condizionato inconsapevolmente dalla legge elettorale aspramente criticata ma tuttora in vigore e definita “Il porcellum”. «Una legge che ha molti padrini – sottolinea Verzichelli – ma anche due genitori, entrambi eletti al Senato, e rispondono al nome di Silvio Berlusconi e Roberto Calderoli. Credo che oggi si rendano conto di cosa hanno fatto».
Un via libera all’ingovernabilità «Questa è una legge che determina non la mancata certezza di una maggioranza diversa tra camera e senato – prosegue il professore -, cosa che tra l’altro tutti i sistemi elettorali inseriti nel sistema bicamerale come quello italiano possono comportare, ma determina la quasi totale certezza di un’asimmetria che si traduce in mancanza di governabilità. Credo che questo sia un elemento che ho sempre definito un attentato allo spirito della nostra Costituzione. Forse anche il senso dell’aumento del consenso per il Movimento 5 Stelle è anche qui, cioè non credere più alle illusioni di una classe politica che non riesce a cambiare neanche queste regole elementari che ormai tutti hanno capito essere regole per distruggere e non per creare. Con questa legge un sistema partitico certo non può venir fuori. E’ una legge artificiale che violenta la Costituzione Italiana».
Addio seconda Repubblica «Con un’altra legge e per come siamo messi oggi ci sono due cose da cui ripartire – evidenzia Verzichelli -. La prima è la constatazione della fine per la seconda Repubblica e per il suo sistema partitico dato che un terzo dell’elettorato è fuori dagli schemi tradizionali dei partiti e le due grandi coalizioni fanno fatica a raggiungere il 60%. Come dire, un fallimento totale. Su 75 italiani su 100 che votano il 40% non crede nei partiti che dovrebbero garantire la governabilità in una logica di alternanza. All’interno di questi poli ci sono però delle certezze e il Movimento 5 Stelle è una di queste. Nel centrodestra le persone votano Berlusconi e le altre liste sono state azzerate. E’ evidente che non esiste dentro il recinto del centrodestra un partito alternativo a Berlusconi. Dall’altra parte il centrosinistra è il Pd. Rivoluzione Civile ha fatto un exploit a dir poco imbarazzante così come Sel da sola non sta in piedi. In sostanza non siamo più di fronte ad una bipolarità tendente al bipartitismo ma, al tempo stesso, in ogni campo ci sono delle case, su cui la gente si divide, ma che sono case abitabili. Vedremo quale sarà l’abitabilità a lungo termine del Movimento 5 Stelle, questo è l’elemento più interessante».