FIRENZE – Un paracadute per la filiera toscana del pomodoro. Rappresentato dal protocollo firmato da Regione, Comune di Campiglia Marittima (Livorno), azienda dei servizi ambientali Asa spa e Associazione produttori ortofrutticoli Asport.

Nei prossimi mesi è previsto l’adeguamento dello stabilimento Italian Food, che ha sede a Venturina Terme, nel cuore del distretto del pomodoro della Val di Cornia. L’azienda è di proprietà del gruppo Petti e attraverso questa intesa potrà procedere con il miglioramento della funzionalità interna ed eliminare alcuni problemi legati agli scarichi e alla gestione del depuratore.

“Con questo protocollo ci impegniamo alla valorizzazione di un settore agroalimentare che gode già di una indiscussa vocazione e a cui vogliamo dare una prospettiva rilevante”, ha evidenziato il presidente regionale Eugenio Giani. “Questo protocollo si prefigge di salvaguardare innanzitutto una produzione che cerchiamo di non perdere per il valore che rappresenta – ha detto la vicepresidente Stefania Saccardi – Ha quindi la funzione di agevolare il sistema e la filiera complessiva, dalla produzione alla trasformazione e di mettere in campo, per la parte di competenza di ciascuno, gli atti necessari perché questa filiera soprattutto in quell’area possa crescere grazie a un lavoro di squadra che punterà a salvare quello che è un vero patrimonio della nostra regione e tanti lavoratori”.

Lo stabilimento Italian Food, che ha una estensione di oltre 45 mila metri quadrati rappresenta circa il 40% della capacità di lavorazione del pomodoro in Toscana. Sul territorio regionale sono adibiti a questa coltivazione circa 2 mila ettari: il 50% dei quali in Maremma e il resto tra le province di Livorno e Pisa e il Mugello.