ROMA – La montagna si muove. In vista delle elezioni del 25 settembre, l’Uncem ha avanzato cinque proposte da inglobare nell’agenda governativa.

Si parte dalla riforma fiscale, ovvero una differenziazione delle imposte per manifattura, distretti, bar e negozi e per favorire chi vive e nei paesi delle Alpi e degli Appennini. Poi l’aggiornamento del testo unico degli enti locali. Quindi un intervento significativo sulla digitalizzazione. L’innervamento digitale della montagna è obiettivo prioritario. Su banda ultralarga, ripetitori per la telefonia mobile e per la TV, come sul 5G e 6G, occorre dare attuazione a quanto previsto e avviato con il PNRR, aumentando le risorse economiche per vincere il divario digitale. Costruiamo un’Agenda digitale per le Aree montane, riconoscendo le urgenze delle imprese e dei Comuni alpini e appenninici.

Un altro punto imprescindibile è l’attenzione all’ambiente. Infine la ripopolazione delle montagne. È urgente un piano per la ricomposizione fondiaria: la frammentazione delle particelle è talmente elevata da bloccare completamente investimenti e nuove imprese in tanti territori montani. Serve un’azione nazionale sull’abbandono delle terre e sulle agevolazioni alla compravendita di terreni.

“Una ambulanza e un medico in ogni Comune, per ricostruire un nuovo welfare pubblico che colmi i divari strutturali storici del vivere in montagna, agendo su scuola, sanità, trasporti, socio-assistenziale, servizi. Siamo paesi e non borghi o paesini – ha affermato il presidente Marco Bussone -. Siamo paesi luoghi di cultura, di vita, di comunità, di lingue madri, di identità e di nuovo popolamento. Siamo i paesi che fanno il Paese, l’ossatura dell’Italia, Comuni che lavorano insieme per generare coesione”.