POGGIBONSI – ‘Lasciarsi travolgere con coraggio, godendo della traversata a prescindere dal risultato’.
Questa l’anima della commedia ‘Il Calamaro Gigante’, trasposizione teatrale del romanzo di Fabio Genovesi che, con Angela Finocchiaro e Bruno Stori, regia Carlo Sciaccaluga, venerdì 5 aprile, ore 21, cala il sipario sulla stagione di successo del Politeama di Poggibonsi.
La storia inizia sullo sfondo di una coda in autostrada a Roncobilaccio con Angela, la protagonista, che freme per rientrare a Milano e partecipare ad un evento di lavoro. Accade però che un’onda la travolga e la trasporti in un vortice fuori dal mondo e dallo spazio, dove incontra Monfort, con cui inizia un viaggio tra luoghi e secoli diversi, accompagnandolo alla ricerca del calamaro gigante.
‘Il Calamaro Gigante’ è una commedia triste che, però, fa ridere moltissimo. Se ti fermi in superficie, ti diverti per le battute nevrotiche contemporanee della protagonista e per le sue reazioni alle situazioni paradossali. Se approfondisci il significato vero della commedia, occorre confrontarsi con le tematiche dell’inconscio, gli archetipi e il bisogno di mitologie diffuse in cui riconoscersi per sentirsi parte di una stessa specie.
«Lo spettacolo è nato – Genovesi ha commentato all’Ansa – da una telefonata di Angela e ha un sacco di luce del sole per tutti».
«Angela assicuratrice che cerca di realizzare la polizza che la metta al sicuro. Aveva chiuso il perimetro della sua esistenza; sarà, invece, travolta da un capitano che le mostrerà una vita diversa – ha detto Finocchiaro -, fino a trovare in qualche modo anche lei il suo calamaro gigante». «In questo scenario – ha raccontato Stori -, ci sono immagini, scenografie, canto, ballo, un’alchimia di linguaggi e sagome».
Dieci i personaggi che accompagnano Angela e Monfort in questo viaggio, «aiutando a raccontare questa storia – ha precisato Gennaro Apicella, scienziato antagonista -. Voglio ringraziare una produzione coraggiosa che ci ha portati tutti sul palco».
Vite sconosciute ma fondamentali, incredibili ma verissime, legate dall’aver creduto con tutto il cuore all’esistenza di un animale così enorme e lontano dalla normalità che per millenni lo si è considerato una leggenda: il calamaro gigante.
Angela e Montfort vivono le loro battaglie, si esaltano ai loro trionfi e si disperano alle tragiche rovine, in un racconto che spazia tra i secoli e i continenti ricorrendo a tutti i linguaggi offerti dalla narrazione: immagini, scenografie, musica, danza…, in un abbraccio appassionato che raggiunge dai giovani a quelli che giovani lo sono dentro. E se nel mondo esiste il calamaro gigante, allora non c’è più un sogno che sia irrealizzabile, una battaglia inaffondabile, un amore impossibile.
Per Angela e Montfort, e per chiunque salga a bordo di questo spettacolo, che ci spinge ad andare avanti o dovunque ci portino i venti e le correnti e le passioni, alla sorprendente, divertente, commovente scoperta delle meraviglie della Natura e quindi di noi stessi. Perché la storia più incredibile di tutte è proprio la realtà.