SIENA – Non è tanto il se, quanto il come. Perchè il binomio Tadej Pogacar e vittoria è ormai una delle certezze di questo tempo.
Nel 2024 l’ha fatto al Giro, al Tour de France e in apertura di stagione alle Strade Bianche. Partendo a 80 chilometri dal traguardo e piantando lì il resto del gruppo, come per altro aveva già anticipato. Sabato, fresco di successo nel Tour degli Emirati Arabi, andrà alla caccia della terza affermazione personale sugli sterrati senesi. Il record di Fabian Cancellara, uno che per usare un eufemismo dava del tu ai tracciati sconnessi, trema già.
Difficile individuare all’orizzonte chi possa contrastarlo. Mathieu van der Poel, un’altro che fa spesso rima con primo posto, è rimasto a casa. C’è Thomas Pidcock, che a Siena ha vinto due anni fa. E anche Michał Kwiatkowski, due successi all’attivo nelle Strade Bianche. Due corridori forti, ma forse non così tanto da impensierire lo sloveno. Se lo augurano gli organizzatori e soprattutto il pubblico, perchè quello che caratterizza questa gara è da sempre l’imprevedibilità. Specialmente se le condizioni meteo dovessero mutare. In più, se Pocagar non dovesse fare il vuoto prima, gli strappi di Colle Sante Marie e di Fontebranda potrebbero fare la differenza.
Siena è già pronta a gustarsi lo spettacolo, nella speranza di imbattersi da oggi (sembra sia già presente in città) in chi in pochi anni di attività è già riuscito a scomodare a forza di paragoni i mostri sacri delle due ruote: Eddy Merckx, Fausto Coppi e Bernard Hinault.