«Alla fine i grandi numeri non mentono mai. Sono troppi i nostri pareggi per sperare in una classifica migliore. Oggi (ieri ndr) abbiamo vinto tanti duelli, tante prime e seconde palle, avendo molte piu’ occasioni del Torino ma ci manca l’essere concreti e cinici. Abbiamo preso gol perché ci siamo fermati per forse un fallo di mano che c’era. Nell’azione dopo il pareggio pero’ abbiamo avuto un’occasione con Simeone e non l’abbiamo sfruttata». E’ fatalista l’analisi del tecnico della Fiorentina Stefano Pioli al termine dell’1-1 con cui la sua squadra ha chiuso il match interno contro il Torino, ennesima occasione persa per i viola di poter accorciare in classifica, con dunque ormai ridotte al lumicino le speranze per Veretout e compagni di arrivare a conquistare un piazzamento nelle prossime coppe europee tramite il campionato.
Batistuta in tribuna Al gol realizzato già al 7’ da Giovanni Simeone, attaccante argentino della Fiorentina che ha segnato davanti al connazionale Gabriel Omar Batistuta, seduto in tribuna autorità al ‘Franchi’, ha replicato al 34’ Baselli, con i viola che si sono lamentati, e non poco, per un presunto fallo di mano di Djidji sull’azione antecedente al pareggio granata. «Ho avuto le risposte che volevamo dopo la prestazione di Cagliari perché quella non era la vera Fiorentina ma non abbiamo vinto una partita che volevamo vincere, cosa che invece non ci è riuscita – ha aggiunto Stefano Pioli – L’obiettivo del 25 aprile c’è, non capita tante volte ad una squadra come la Fiorentina una semifinale di Coppa Italia, ma il calcio insegna che non dobbiamo smettere di crederci perché nove partite sono tante e non vogliamo arrivare decimi in classifica, pur sapendo dall’inizio che avremmo lottato con squadre piu’ forti di noi, in un mini torneo che ci vede coinvolti con formazioni quali Torino, Sampdoria ed Atalanta». Le uniche note liete in una Fiorentina che era priva contro il Torino degli infortunati Federico Chiesa, Edimilson Fernandes e Pjaca, oltre che dello squalificato Pezzella, si sono registrate con l’esordio in serie A a 5’ dalla fine del classe 2000 Montiel, autore di una conclusione pericolosa, e di un assist non sfruttato a dover dal solitamente compagno nella squadra Primavera, il serbo Vlahovic.