FIRENZE – C’è una data cerchiata in rosso in calendario, il 2026. Il termine massimo dato dall’Europa per concludere i progetti finanziati con i fondi del Pnrr.
Una scadenza che non è poi così lontana, considerando che la progressione dei lavori non è uniforme. Dall’altro lato c’è però la necessità di sfruttare l’occasione per riscrivere il futuro dell’Italia, che potrà contare su 191 miliardi, suddivisi su sei aree tematiche. Anche la Toscana conta di cambiare volto grazie a queste risorse. In ballo al momento 2.200 progetti, che saranno coperti da oltre 4,5 miliardi. L’obiettivo sarebbe spingersi oltre, fino ad arrivare a 8. Lunedì il presidente regionale Eugenio Giani farà il punto della situazione.
Nel frattempo, nell’ottica di accelerare il processo, da Roma sarebbe arrivato un avviso a velocizzare le pratiche, ipotizzando un commissariamento per chi resta indietro. “L’idea di commissariare i Comuni che entro 15 giorni non appaltano i fondi del Pnrr lascia i sindaci basiti, se non disperati, e dà una chiara idea della confusione che regna in questo momento – ha affermato Matteo Biffoni, presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato -. A tutti i governi, non solo a questo, abbiamo detto che abbiamo bisogno di più risorse umane e meno burocrazia; non certo di ultimatum. Mi auguro che questa notizia sia soltanto una provocazione”.
Eppure, a guardare quello che succede nei capoluoghi toscani, la disomogeneità è evidente. A Pisa sono stati intercettati fondi per 85 milioni. Andranno a coprire 13 progetti. Dentro c’è un po’ di tutto. Costruzione nuove scuole, a tutti i livelli, rigenerazione delle infrastrutture urbane e sportive, miglioramento della qualità abitativa, digitalizzazione dei servizi pubblici.
Arezzo potrà contare su 19 milioni suddivisi in 21 progetti. Dalle piste ciclabili alla rigenerazione urbana tra via Petrarca e zona Montefalco; dalla riqualificazione di piazza Giotto e piazza Saione alla palazzina della Cadorna, fino alla biblioteca e al mercato ortofrutticolo.
Risorse quasi doppie per Grosseto, dove i 33 milioni di finanziamento serviranno per 22 progetti. La stima della giunta è che tra pubblico e privato, il totale delle risorse messe in campo superi i 100 milioni. Nell’ambito del Pnrr, la maggioranza dei fondi è suddivisa tra scuola (10 milioni), incentrati sulla costruzione di una nuova scuola in via Adamello, una mensa in via Giotto e un nuovo asilo in via Statonia, e Pinqua, il programma della qualità dell’abitare (15 milioni). In questa prospettiva 7 milioni serviranno per la realizzazione di 20 residenze nell’immobile comunale di via Saffi, mentre quasi 4 milioni per la trasformazione di via de’ Barberi in un’asse verde e 2,5 milioni per il recupero dell’area ex Peep, destinata all’edilizia residenziale pubblica. Previsti poi 2,5 milioni per un impianto sportivo polivalente in via Quarzo.
Siena potrà contare su oltre 30 milioni, destinati prevalentemente alla riqualificazione urbana. Nel mirino la frazione di Taverne d’Arbia, l’area ex Senapetroli, in via Esterna Fontebranda, una pista ciclabile che colleghi il centro storico con il parcheggio scambiatore dei Tufi e tutta una serie di interventi per i complessi scolastici.