«Pisa e Firenze, con i loro 6,35 milioni di passeggeri, rappresentano il quarto polo aeroportuale italiano dopo Roma, Milano e Venezia. Non appare quindi comprensibile che “L’Atto di indirizzo per la definizione del Piano Nazionale per lo sviluppo Aeroportuale”, licenziato dal Ministero delle infrastrutture, non inserisca i due aeroporti toscani nel “core network”, ovvero tra gli scali considerati di rilevanza strategica a livello Ue in quanto pertinenti a città o nodi primari, inserendoli invece nella “comprehensive network”, dove si trovano gli impianti con movimenti superiori al milione di passeggeri anno e indispensabili ad assicurare la continuità territoriale». È stata questa la presa di posizione del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, del sindaco di Pisa Marco Filippeschi e di quello di Firenze Matteo Renzi in una lettera inviata al responsabile del Dicastero, chiedendogli un incontro urgente per illustrare lo stato di attuazione del processo di integrazione delle società dei due aeroporti toscani e di ammodernamento di quello di Firenze.

La lettera I firmatari ricordano anche che nella proposta di Piano nazionale degli aeroporti, approvata dal cda dell’Enac nel febbraio 2012 e trasmessa al Ministero, pur recependo anche le categorie Ue “Core/Comprehensive” relative alle reti Ten-t, si inserivano gli aeroporti di Pisa e di Firenze tra gli aeroporti strategici nell’ambito del sistema aeroportuale italiano. «La suddivisione degli aeroporti di interesse nazionale in aeroporti strategici e primari – puntualizzano gli amministratori nella lettera – non appare invece nell'atto di indirizzo emanato oggi e questo porta al mancato riconoscimento del ruolo strategico degli aeroporti toscani nell'ambito del sistema aeroportuale nazionale: un dato che e' invece attestato innanzitutto dai numeri e confermato dal processo in corso di costruzione di un sistema integrato regionale».