carpi-pisaLa squadra sul campo lotta, pareggia nel posticipo dell’ultimo turno di campionato e continua a sognare l’alta classifica, ma alcuni giocatori sarebbero pronti a chiedere la messa in mora dell’attuale società. La notizia fatta trapelare sui social network dal giornalista Ivan Zazzaroni, trova conferme in ambiente del Pisa, ancora alle prese con l’incertezza societaria, nonostante le rassicurazioni recenti arrivate dall’amministratore unico, Lorenzo Petroni. E così se da una parte Cani e soci stringono i denti, e senza capitan Mannini, squalificato, fanno risultato al ‘Braglia’ di Modena, le acque nello spogliatoio contro il club sono tutt’altro che calme. Poche ore dopo questo il tweet scritto da Zazzaroni sul proprio profilo: «#Pisa pare che una decina di giocatori abbia messo in mora la società: il 16 deve pagare gli stipendi o oltre ai punti perde mezza squadra».

Il club ha tempo fino al 16 ottobre per pagare stipendi arretrati La maggior parte dei giocatori del Pisa ha inviato, attraverso un legale dell’Aic, una diffida alla società ai sensi dell”articolo 13 dell’accordo collettivo, per il mancato pagamento degli stipendi e ha dato tempo al club fino al 16 ottobre, scadenza imposta anche dalla Covisoc (che se non rispettata vedrebbe infliggere punti di penalizzazione alla squadra), per mettersi in regola altrimenti scatterà la messa in mora. Per scongiurare questo rischio la proprietà che fa capo alla famiglia Petroni dovrà versare circa un milione di euro. In questo modo si eviterebbero penalizzazioni ma anche il rischio di ulteriori danni patrimoniali al club. In caso di messa in mora infatti la società ha 20 giorni di tempo per regolare la sua posizione verso i tesserati che, altrimenti, sarebbero liberi di svincolarsi. Senza stipendio da mesi anche dipendenti e collaboratori del Pisa: i primi non riscuotono dal 30 giugno scorso, gli altri hanno ricevuto solo il pagamento delle mensilità di marzo e aprile. La cifra complessiva per questi pagamenti sfiora i 60 mila euro. Sempre Ivan Zazzaroni ha promosso a Pisa il 12 ottobre un incontro con tutte le parti in causa per la trattativa che riguarda il futuro del club nerazzurro: si dovrebbe presentare da una parte l’a.u. Lorenzo Petroni, titolare delle quote di maggioranza della Britaly Post a sua volta proprietaria del Pisa, il sindaco Marco Filippeschi e Pablo Dana, rappresentante del fondo di Dubai che al momento è l’unica offerta certa per la società toscana della cadetteria italiana.