Piombino è stata dichiarata "area di crisi industriale complessa". A deciderlo Il decreto legge sulle emergenze approvato oggi in Consiglio dei ministri che definisce le regole per l'ammodernamento e l'adeguamento del porto. A esprimere ottimismo sulla possibilità dell’inserimento di Piombino tra le aree di crisi era stato il 22 gennaio scorso il sindaco di piombino  Gianni Anselmi (leggi) che oggi dichiara: «Abbiamo lavorato per settimane e questo risultato è un attestato per le istituzioni locali e regionali su come si è saputo gestire i rapporti con il Governo. Abbiamo fatto molta fatica – spiega con soddisfazione Anselmi – e lavorato duramente per ottenere l'area di crisi complessa: ora c'e' da ringraziare il Governo, i ministri Clini e Passera, il sottosegretario del Mise Claudio De Vincenti per come hanno seguito la vicenda. La nostra, dopo Taranto, è la seconda area di crisi del Paese e questo è un forte segnale di attenzione. Aspettiamo la versione definitiva, ma già così si fa sintesi di un quadro di risorse importante stimato intorno ai 150 milioni di euro che saranno necessari per fare gli interventi di escavo del porto, per le banchine che servono per le nostre industrie, e per la “partita” sullo smaltimento della Concordia. Con il decreto si sblocca anche la realizzazione della 398 e le bonifiche delle aree industriali».

Rossi commissario straordinario Il piano di ammodernamento, si legge nella nota diffusa da Palazzo Chigi, è già previsto dal Piano regolatore del porto ma, per accelerarne i lavori, il provvedimento dà al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi l'incarico di commissario straordinario, il quale si avvarrà come soggetti attuatori del Comune di Piombino e dell'Autorità portuale. Tra gli interventi più urgenti: il dragaggio dei fondali, il completamento dello svincolo fra la Tirrenica e il porto, il risanamento dei sedimenti contaminati del porto. Le risorse per completare le opere saranno oggetto di un'intesa fra le istituzioni interessate da concludere entro un mese e mezzo. L'intesa interistituzionale consente di sbloccare 90 milioni di euro. In tal modo il Governo intende dare un importante contributo al superamento della grave crisi industriale e occupazionale che affligge la zona di Piombino. In questo senso, il forte ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture portuali e la realizzazione del collegamento viario tra l'area siderurgica e portuale e l'asse stradale Cecina-Civitavecchia costituiscono un intervento decisivo per il rilancio delle attività produttive dell'intera zona.

La Concordia verso un altro porto? Per il Piano di lavori previsto a Piombino occorrerebbero, in una fase ordinaria, circa 2-3 anni. Con la “spinta” che arriva oggi con la dichiarazione di area di crisi industriale si potrebbe fare in non meno di un anno. A questo punto potrebbero esserci dei problemi di tempo affinché la Costa Concordia vada davvero a Piombino; soprattutto la tempistica infatti non coincide con la tempistica della rimozione, che dovrebbe avvenire secondo il programma tra circa 6 mesi. In questo caso si potrebbero aprire delle possibilità che potrebbero far andare la nave altrove. Tra i candidati ad accogliere la Concordia ci sono Civitavecchia, Genova, Palermo e sembra si sia candidata anche Castellamare di Stabia a Napoli. In ogni caso a decidere, poiché la situazione è assimilabile alla gestione dei rifiuti, dovrebbe essere il presidente della Regione Toscana.

Rossi: «Ok ai lavori è premessa per arrivo Concordia» A smentire quest'ipotesi è lo stesso Governatore Rossi secondo cui «l'ok ai lavori per il porto è la premessa per l'arrivo del relitto della Costa Concordia a Piombino. L'approvazione del decreto – spiega  Rossi – è per noi un doppio motivo di soddisfazione. Da una parte infatti, consentendo di avviare subito i lavori, rende effettivamente praticabile la destinazione della Costa Concordia nel porto di Piombino. Si accelerano poi gli interventi infrastrutturali, tra cui le opere portuali previste dallo specifico Piano regolatore, la bretella di accesso al porto e gli interventi di bonifica della zona. Tutto questo si lega all'attesa dichiarazione dell'area come situazione di crisi industriale complessa, un riconoscimento che apre nuove concrete prospettive di riqualificazione e rilancio complessivo di quello che per la nostra regione rappresenta un settore strategico, vitale per l'intero sistema economico toscano, il secondo polo siderurgico a livello nazionale. Ci auguriamo ora che si vada quanto prima alla firma dell'intesa che rendera' operativo il decreto». Il decreto sarà reso operativo da un'intesa, che dovrà essere firmata da Regione, Enti locali, Autorità portuale, ministeri di Ambiente, Sviluppo economico, Infrastrutture, dove sara' definita la destinazione delle risorse, che ammontano complessivamente a 110 milioni, cui se ne aggiungono altri 50 per la viabilita'.