Il secondo weekend di aprile nel campionato di calcio di Serie A ha portato con sé copiose precipitazioni di gol ed emozioni. Ed anche Fiorentina e Livorno non sono state da meno, sebbene il risultato finale sia diametralmente opposto per le due esponenti toscane della massima serie calcistica.
Bene la Fiorentina a Verona Sorridono i viola che passano per 5-3 sul campo della temibile Hellas Verona degli ex Romulo e Toni (quest’ultimo in gol su calcio di rigore). La squadra di Montella è stata brava a reagire alla rete iniziale di Sala grazie alla perla di Cuadrado, dilagando poi tra le fine del primo e l’inizio del secondo tempo grazie ad un incontenibile Aquilani, doppietta e assist per lui, al gol da rapinatore d’area di rigore di Borja Valero e grazie al centro dagli undici metri di Matri che riassapora il gusto del gol dopo un lungo periodo di digiuno. Al di là di questo, il team viola mantiene il quarto posto a +5 dall’Inter in una giornata in cui vincono tutte le grandi, dalla Roma al Milan, dal Napoli per arrivare alla squadra di Mazzarri che continua a inseguire la Fiorentina. Nel prossimo turno però arriva un esame importante: l’appello in questione è con la Roma di Garcia seconda forza del campionato alle spalle della Juve. Una prova a cui la Fiorentina arriva forte di una condizione generale ritrovata e un brillantezza crescente. Basterà contro i giallorossi? Lo scontro del Franchi ci fornirà tutte le risposte che andiamo cercando.
Male il Livorno in casa con il Chievo Se la Fiorentina può godersi i segnali incoraggianti visti al Bentegodi, l’altra toscana – il Livorno – piange e si dispera per una pesante sconfitta casalinga in quella che alla vigilia era stata definita la “finalissima per rimanere in Serie A”. Il gol di Siligardi ha illuso inizialmente il pubblico di fede labronica giunto in massa al Picchi. In seguito Paulinho ha pareggiato al primo allungo clivense. Poi il nulla: la tripletta di Paloschi condanna sostanzialmente Di Carlo e i suoi giocatori. Manca ancora la matematica perché Bologna e Parma pareggiano e non si fanno male, così come Sassuolo e Cagliari impattano sull’1-1. In un turno di campionato in cui molte squadre della parte bassa della classifica rallentano (non che prima abbiano mai corso) il ko interno contro il Chievo è davvero il risultato più pesante di giornata. La salvezza dei labronici è appesa ad un filo sottilissimo. L’appello al tirar fuori gli attributi a fine partita da parte degli ultras alla squadra, chiamata sotto la curva al triplice fischio finale, potrebbe essere arrivato troppo tardi.