Ieri era la festa del Papa. O meglio: la festa dei Patroni di Roma, città del Vescovo del mondo. E’ su Pietro e Paolo che poggia la roccia della Chiesa, è sulle parole di Cristo a San Pietro che si fonda l’unica organizzazione umana che è sopravvissuta 20 secoli. “Seguimi…” Le antiche Chiese di Oriente riconoscono questa festa, e la dignità del Papa proprio in qualità di successore dell’Apostolo Pietro. Eppure il Papa è successore anche dell’Apostolo Paolo, un unicum per le sedi apostoliche. Già, così diversi ma così complementari, Pietro e Paolo rappresentano la forza dell’unità nella diversità. Così come nella Chiesa, come nella famiglia umana.
Pietro è l’apostolo scelto da Gesù Non era perfetto, anzi, ma Dio ama scegliere strumenti insufficenti, e renderli perfetti. Paolo è scelto per una via diversa, mistica e ha il dono della Parola. Dono che oggi si traduce nel Magistero, che è fondamentale per la vita della fede, e non solo. In Paolo c’è il mistero della conversione, da persecutore a martire per Gesù Cristo. E Roma come Paolo si è convertita, e da pagana e battagliera, è diventata faro di luce cristiana nel mondo. Facciamo gli auguri al Papa, affinchè sia sostenuto da questi grandi Apostoli, colonne della Chiesa nel mondo. L’azione di questi grandi Apostoli continua ancora oggi. La storia è storia. E spesso ci entra dentro pure la santità e il mistero.