Dopo il successo della mostra di Rosso e Pontormo, la Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze torna alla modernità – la più alta e internazionale – e punta i riflettori su Pablo Picasso (1881-1975) e sulla pittura spagnola dei suoi tempi, ripercorrendo un periodo cronologico amplissimo compreso tra il 1910 e il 1963. Grazie alla collaborazione con il Museo Nazionale ‘Reina Sofía’ di Madrid, ecco dunque “Picasso e la modernità spagnola”, aperta da sabato 20 settembre al 25 gennaio nei saloni del primo piano (orario: tutti i giorni 10-20, giov 10-23 – info: 055.2645155 – www.palazzostrozzi.org).
90 opere in esposizione In mostra una preziosa e ampia selezione di opere del museo madrileno che rivela l’influenza del grande maestro su tutta l’arte del XX secolo e lo mette a confronto con artisti coevi come Joan Miró, Salvador Dalí, Juan Gris, Maria Blanchard, Julio González, fino a Saura, Guerrero e Antoni Tàpies: 90 opere fra dipinti, sculture, disegni, incisioni e un filmato di José Val del Omar (VDO) che si può considerare fra i primi documentari d’arte mai realizzati.
9 sezioni Tra le opere, che l’allestimento divide in 9 sezioni seguendo la diversità di temi e poetiche, brillano capolavori assoluti di Picasso come ‘Testa di donna’ (1910), ‘Ritratto di Dora Maar’ (1939) e tre versioni de ‘Il pittore e la modella’ (1963). Inoltre ‘Siurana, il sentiero’ (1917) e ‘Figura e uccello nella notte’ (1945) di Miró, ‘Arlecchino’ (1927) di Salvador Dalí e poi i disegni, le incisioni e i dipinti preparatori di Picasso per ‘Guernica’ (1937), opere di grande forza a cui è dedicata un’intera sala (fuori dalla Spagna non se ne erano mai visti tanti tutti insieme).
In ordine tematico Al di là dei capolavori che offre, la mostra ci sorprende per alcune presenze spagnole poco note ma di grande livello che ci permette di scoprire. Coerente anche la scelta di presentare le opere non in ordine cronologico ma seguendo le grandi tematiche che hanno attraversato l’opera del pittore che più di ogni altro ha segnato la storia del Novecento: l’arte che riflette sull’arte, il rapporto tra realtà e sopra‐realtà e tra natura e cultura, l’impegno dell’artista nella tragedia storica, l’emergere del mostro dal volto umano sino alla metafora del desiderio erotico come fonte privilegiata di creazione e visione del mondo.
Info Mostra e catalogo (Mandragora) sono a cura di Eugenio Carmona, professore ordinario di Storia dell’Arte all’Università di Malaga e membro della commissione permanente del Museo ‘Reina Sofia’. Com’è consuetudine, il direttore di Palazzo Strozzi James H. Bradburne, ha preparato una serie di proposte per le scuole e l’abituale ‘Passaporto per le famiglie’ che in questa occasione propone un itinerario per ripercorrere le tracce degli artisti spagnoli che hanno soggiornato in Italia nella prima metà del Novecento fornendo – oltre che informazioni sulla mostra di Palazzo Strozzi – indicazioni utili per visitare musei, gallerie, collezioni, istituzioni legati al tema dell’esposizione e disseminati nell’intera regione.