«Finalmente piena operatività al piano di prelievo del capriolo; attendevamo questo provvedimento da tempo, troppo tempo». Così Gianluca Cavicchioli, direttore dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena, commenta il Piano di Prelievo della specie capriolo per la stagione 2019/2020 approvato dalla Giunta della Regione Toscana. «Come è noto questa specie sta causando danni diretti ed indiretti sempre più consistenti fino a superare quelli del cinghiale – spiega Cavicchioli -. E’ una situazione di criticità con cui le aziende si devono confrontare ogni giorno ed oltre alle aziende rischia di essere penalizzato il nostro amatissimo territorio. Il Piano approvato evidenzia che è possibile poter adottare procedure che consentano di rispettare le esigenze di ambiente, fauna, territorio ed attività agricole. La tempistica dei prelievi rimane un elemento fondante e il momento più adatto è quello in cui il capriolo provoca i danni maggiori: tra la metà di aprile ed i primi di giugno. In questo periodo la brucatura dei tralci e dei germogli delle viti vede il picco maggiore, con danni diretti ed indiretti davvero gravi. Certamente il danneggiamento viene arrecato anche alle uve in maturazione, ma trattasi comunque di una perdita limitata al periodo, che non si riverbera negli anni a venire. Condividiamo le osservazioni fatte nell’ampliare il periodi di prelievo nelle aree non vocate – conclude Cavicchioli -; che i danni sono arrecati da animali appartenenti a qualsiasi classe di sesso e di età, e che i danni sono davvero ingenti».