Sì, al Parco agricolo della Piana fiorentina. Nell’audizione in Consiglio regionale promossa  dalla sesta e settima commissione, la Cia Toscana ha espresso una valutazione molto positiva sull’idea di creare un parco agricolo della piana fiorentina di circa 7mila ettari, confermando l’opinione espressa già in precedenti incontri. Contemporaneamente la Cia Toscana solleva dubbi sul futuro di questo importante progetto, chiedendosi quali scenari si aprono per il futuro del parco agricolo in relazione alle scelte che verranno effettuate sull’aeroporto fiorentino.


Il Parco agricolo – “Abbiamo condiviso fin dall’inizio la scelta di realizzare il parco agricolo della Piana – afferma il presidente della Cia Toscana, Giordano Pascucci –, che può riqualificare un territorio fortemente urbanizzato ed industrializzato. La realizzazione di un polo agricolo in quest’area, concepito in una logica di filiera, prevedendo produzioni qualificate ed infrastrutture per la logistica e la commercializzazione,  creerebbe nuove opportunità di sviluppo dell’agricoltura, con la possibilità di attivare sia un rapporto diretto tra produttori agricoli e consumatori dell’intera area metropolitana, che percorsi di valorizzazione dei prodotti toscani nel mercato dell’agro-alimentare. La Regione Toscana – prosegue Pascucci – ha confermato nel recente documento che integra il Piano territoriale regionale che la scelta del Parco della Piana costituisce ‘l’elemento ordinatore’ di tutte le scelte di pianificazione territoriale dell’area. Ci auguriamo che sia così, anche se non possiamo non essere preoccupati dal fatto che tutta la discussione si sia spostata ormai sul tema dell’aeroporto”.


L’aeroporto – La Cia Toscana sulle scelte relative all’aeroporto fiorentino, non entrando nel merito, chiede che la Regione, di concerto con gli enti locali, adotti scelte chiare e coerenti con gli indirizzi assunti e con l’impegno di uno sviluppo dell’area che abbia nel parco agricolo il suo elemento cardine. “Per fare agricoltura e garantire prodotti a filiera corta ai cittadini – aggiunge Pascucci – è necessario innanzitutto che sia garantita la destinazione agricola dell’area individuata; in secondo luogo occorre che sia mantenuto il reticolo idraulico esistente per poter fornire l’acqua necessaria alle coltivazioni. Per questo rivolgiamo una domanda precisa agli amministratori toscani: quale impatto potranno avere sul parco agricolo della piana le diverse soluzioni prospettate per lo scalo aeroportuale fiorentino? Chiediamo che questo tema venga approfondito, se non si vuole che il parco agricolo resti una idea astratta scritta sulla carta ma senza concrete prospettive di realizzazione”.


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