striscioni_toscana_rosso_sangue_ponte_vecchio_firenze3Un botta e riposta continuo, tra pensieri diametralmente opposti e dure prese di posizione discordanti. «Continua la campagna Toscana Rosso Sangue contro la legge Remaschi, che intende sterminare 250mila ungulati in tre anni, militarizzando la campagna toscana»: questo l’incipit del comunicato stampa che ha accompagnato l’affissione di uno striscione a Firenze, su Ponte Vecchio, da alcuni attivisti.

cinghiale2Toscana Rosso Sangue e le risposte delle associazioni di categoria I promotori della campagna sostengono che la legge preveda una risposta spropositata rispetto ai danni alle coltivazioni, per altro non quantificati in modo verificabile e trasparente. Tanti vip hanno aderito all’inizativa: tra gli altri troviamo Franco Battiato, Giorgio Panariello, David Riondino e altri. Già la settimana scorsa era arrivata una prima risposta da parte delle associazioni di categoria. «Cari vip – aveva detto il presidente della Cia Toscana Luca Brunelli – invece di prestare il vostro nome, ammesso che sia davvero così, e di versare una commossa lacrimuccia pensando ai poveri cinghiali, dateci una mano, adottate anche voi una famigliola di questi simpatici animaletti». «Siamo a carnevale e quindi accettiamo le maschere ma credo che sia più opportuno smettere di farsi pubblicità a discapito di problemi ben più ampi di cui la Regione si sta occupando”. Così il presidente di Confagricoltura Toscana Francesco Miari Fulcis ha commentato lo striscione  esposto ieri a Ponte Vecchio contro la legge sulla caccia. «Questo flagello va sicuramente eliminato. Il nostro paesaggio non deve essere deturpato ma deve tornare ad essere virtuoso. Per questo è necessario trovare quanto prima una soluzione per ridurre i danni immani registrati ogni giorni a prati e frutteti e che mettono in ginocchio le nostre colture. Chi non conosce seriamente la materia farebbe meglio a tacere e ad occuparsi del proprio mestiere».