Mps ha chiuso il primo trimestre dell’anno con un utile di 28 milioni di euro, in forte calo rispetto ai 188 milioni dello stesso periodo del 2018. Sul risultato, si legga in una nota, pesano componenti negative non operative e non ricorrenti per 92 milioni di euro.  I ricavi sono scesi dell’8,5% a 802 milioni di euro, scontando sia il calo dell’11,7% del margine di interesse sia quello del 3% delle commissioni, mentre gli oneri operativi sono diminuiti dello 0,6% a 569,1 milioni. Positiva, invece, la dinamica commerciale con una raccolta diretta in crescita del 2,4% e crediti verso la clientela in aumento del +2,9% rispetto a dicembre. Miglioramenti si registrano anche sul fronte della qualità degli asset, con i crediti deteriorati lordi che scendono dal 17,3% di fine 2018 al 16,3%.

Il ceo Morelli: «Guardiamo con fiducia ai prossimi trimestri» «Mps guarda «con fiducia ai prossimi trimestri, sui quali il peso delle componenti non ricorrenti e non operative si sarà ridotto e sarà minore». A dirlo il ceo di Mps, Marco Morelli, ricordando che sull’utile trimestrale «ha pesato l’ultimo passaggio della questione diamanti, che ha impattato con 47 milioni di euro di ulteriori accantonamenti» oltre ad aver spesato tutto il «contributo al fondo di risoluzione», pari a 61 milioni di euro. Morelli ha sottolineato «come la redditività operativa del primo trimestre «sia stata in linea con la media dei tre trimestri precedenti, anche se non ci riteniamo pianamente soddisfatti»