Evitata una strage di pesci e di fauna protetta nel cuore del Santuario internazionale di mammiferi marini Pelagos. Un palangaro ad ami (attrezzo per la pesca professionale) di 9 chilometri di lunghezza è stato, infatti, scoperto e fatto rimuovere nelle acque protette di Gorgona dalla Guardia costiera di Livorno. I militari intervenuti sul posto con una motovedetta, a seguito di una segnalazione della Polizia penitenziaria, hanno trovato l’isola completamente circondata dall’attrezzo da pesca. Dal numero di matricola segnato su una delle boe, i militari sono riusciti a risalire ad un peschereccio catanese attualmente di stanza a Viareggio per la campagna di pesca del pesce spada. Il motopesca, poco prima di essere rintracciato, ha provveduto a lanciare una chiamata via radio per denunciare la perdita dell’attrezzatura. Dalla capitaneria è stato imposto poi al peschereccio il recupero del palangaro sotto la sorveglianza della guardia costiera. Ci sono volute oltre 3 ore per la completa rimozione di svariate migliaia di ami, tutti innescati e calati intorno all’isola, comprese le zone di mare più protette destinate a parco. Oltre 100 kg, il pescato catturato e sottoposto a sequestro tra cui un tonno rosso e un pesce spada, specie ittiche per le quali le norme nazionali ed internazionali prevedono stringenti regole per la loro cattura, nonché una grossa cernia bruna del peso di oltre 15 kg, di notevolissimo pregio sotto l’aspetto biologico marino. Il prodotto sequestrato, dopo l’autorizzazione sanitaria del servizio veterinario dell’Usl di Livorno sarà donato ad enti di beneficenza.
Indagini sulle dichiarazioni del Comandante Intanto la Guardia costiera, sentita l’autorità giudiziaria di Livorno, sta svolgendo indagini per verificare se le dichiarazioni del comandante del peschereccio, un messinese di 53 anni residente a Lido di Camaiore, sulla perdita dell’attrezzatura siano veritiere, ovvero non siano state soltanto un tentativo per sollevarsi dalle responsabilità del fatto illecito. Fatto per il quale le norme in materia ambientale sulla protezione delle aree destinate a parco prevedono sanzioni a carattere penale.
Il plauso di Legambiente Legambiente Arcipelago Toscano si congratula con la Guardia Costiera della Capitaneria di porto di Livorno per l’operazione e confida «che le indagini avviate dalla Guardia Costiera Direzione Marittima/Capitaneria di Porto, facciano piena luce su questo preoccupante ed oscuro episodio e invita il Parco Nazionale a costituirsi parte civile in un eventuale procedimento giudiziario» scrive Legambiente in una nota.